L’e-fattura fa perdere il lavoro

I commercialisti lanciano l’allarme occupazione. “La fatturazione elettronica e ulteriori cambiamenti normativi stanno portando l’amministrazione finanziaria ad avocare le competenze fiscali dei commercialisti. Dagli studi emerge però che il 77% degli iscritti all’Ordine basa la maggior parte della propria attività nell’area contabile e fiscale: di conseguenza, il processo di disintermediazione selvaggia che l’Amministrazione finanziaria sta portando avanti metterà questi professionisti in enorme difficoltà”, ha spiegato Maria Vittoria Tonelli, presidente dell’Associazione nazionale commercialisti di Pesaro-Urbino e consigliera di amministrazione della Cassa nazionale di previdenza dei ragionieri, nel corso del congresso nazionale Anc che si è tenuto a Pesaro.

Le prospettive negative sono molteplici: “Molti studi – ha sottolineato – rischiano la chiusura, tanti altri di andare incontro a difficoltà che coinvolgeranno i professionisti e i loro dipendenti e collaboratori. Il governo deve tenere in considerazione questo scenario, anche perché gli effetti potrebbero essere gravissimi: per i professionisti non sono previsti ammortizzatori sociali e un crollo dei redditi porterebbe un calo dei consumi e anche profonde conseguenze in campo previdenziale, con una diminuzione dei futuri assegni pensionistici”.

Di fronte a questo scenario, il Congresso di Pesaro ha evidenziato una nuova realtà, la professione dell’esperto contabile, che invece “può venire incontro alle esigenze del mercato. L’esperto contabile – ha evidenziato Tonelli – ha un passo più giovane e dinamico perché fresco di studi: può entrare prima nel mondo del lavoro e ciò lo rende una professione appetita. La nuova economia richiede figure professionali specializzate, ed è in questo contesto che si muove l’esperto contabile”.

“Non possiamo permettere che la normativa sulla fatturazione elettronica, una volta che sarà entrata in vigore a pieno regime”, ha affermato il presidente Anc, Marco Cuchel, “sia causa di svilimento della figura del commercialista, la cui centralità, come ruolo e figura, non è in discussione per quanto concerne i rapporti tra aziende e Pubblica Amministrazione”.

“Vero è che – ha proseguito Cuchel, – l’ineluttabile processo di digitalizzazione messo in atto dalla pubblica amministrazione pone tutta una serie di questioni che vanno a toccare i rapporti con la categoria, in quanto tutti i dati che l’Agenzia andrà ad incamerare potrebbero costituire un potenziale archivio cliente, in vista dell’esclusione del commercialista e della sua sostituzione da parte dell’Agenzia stessa o da parte di altri soggetti particolarmente interessati al mercato di nostro riferimento. Se si dovesse avverare anche solo in parte quello che temiamo rispetto alla drastica riduzione del volume di attività dei commercialisti, la politica dovrà affrontare la necessità della messa in campo di adeguati ammortizzatori sociali per decine di migliaia di dipendenti che rimarranno senza lavoro”.

Secondo il presidente dell’Ordine dei commercialisti di Pesaro-Urbino, Paolo Balestrieri, “l’esperto contabile è una professione da valorizzare, e fa bene la Cassa Ragionieri a prodigarsi per fornire ad essa un’identità necessaria per anticipare l’ingresso, soprattutto dei giovani, nel mondo del lavoro. Sono necessarie iniziative che vedano il coinvolgimento del mondo scolastico-universitario con lo scopo di informare e veicolare la scelta verso questo tipo di percorso specialistico.”

Secondo Giorgio Calcagnini, professore Ordinario presso la Facoltà di Economia dell’Università di Urbino, “in un contesto internazionale sempre più competitivo, sono fondamentali le opportunità offerte dalla “nuova economia”, anche grazie a figure professionali specializzate. È in questo contesto che si deve collocare anche la figura dell’esperto contabile, un professionista che deve saper svolgere un’attività di servizio e consulenza rispetto alla tenuta e redazione dei libri contabili, fiscali e del lavoro, del controllo della documentazione contabile, della revisione e certificazione contabile per mettere le imprese italiane nelle condizioni di poter competere in un’economia sempre più globalizzata. L’esperto contabile diventa quindi anche una opportunità di occupazione per i nostri giovani alla ricerca di occupazioni che, oltre garantire un reddito, offrano opportunità di crescita professionale”.

A fargli eco Francesca Cesaroni, professore Ordinario presso la Facoltà di Economia dell’Università di Urbino: “Per gli studenti intenzionati a intraprendere la professione di esperto contabile, la Scuola di Economia dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo da diversi anni propone il corso di laurea in Economia e Management – Curriculum Amministrazione d’Impresa e Professione, un percorso di studi triennale specificamente dedicato alla formazione di esperti in tematiche relative all’amministrazione e al controllo delle imprese”.

In conclusione, Giorgio Luchetta, consigliere Cndcec con delega alla deontologia, “i commercialisti in questi anni hanno contribuito a far sì che l’Italia divenisse un Paese moderno senza nulla da invidiare, anzi, da esempio ai molti nostri competitor. Credo che sia semplice pensare alla nostra professione senza fare chissà quali sforzi o voli pindarici, la verità da sempre è solo una: noi c’eravamo, noi ci siamo, noi ci saremo”.

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