Il Fisco si affida all’intelligenza artificiale

Big data , algoritmi, analisi visuali, intelligenza artificiale e chi più ne ha più ne metta nel contrasto alla lotta all’evasione. L’Agenzia delle entrate prova a rivoluzionare l’approccio alle verifiche fiscali e incassa il via libera da parte dell’Europa che finanzia un progetto sull’utilizzo dei dati a disposizione del Fisco. Lo ha illustrato Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle entrate intervenendo ieri in commissione finanze del Senato in audizione sul piano nazionale rinascita e resilienza. Un pozzo da cui attingere sulla base di 42 min di dichiarazioni, 750 min di informazioni comunicate da soggetti terzi all’Anagrafe tributaria, 400 min di rapporti finanziari censiti, 197 min di versamenti effettuati con il modello F24, 2 miliardi di fatture elettroniche e oltre 150 min di immobili censiti. I soggetti ad alto rischio evasione dunque verranno individuati attraverso il contemporaneo utilizzo di analisi incrociate (network analysis, macchine intelligenti (machine learning) e di dati qualitativamente superiori (data visualization). Si punterà a individuare schemi di evasione e elusione fiscale che sfuggono ai criteri odierni di selezione e di controllo, le informazioni rilevanti saranno poi analizzate con maggiori specificità e debutterà l’uso dell’intelligenza artificiale.