Reddito delle donne ancora basso: -35%. E l`Italia è penultima per crescita sociale

C’è una zavorra pesante a inchiodare verso il basso la bilancia dei redditi delle professioniste rispetto ai colleghi uomini. In media vale il 33% in meno. Lo rileva un’indagine condotta dal Sole240re sulla base dei dati delle principali Casse professionali: i numeri fotografano le entrate dichiarate dalle varie categorie nell’evoluzione tra il 2010 e il 2019, esclusi i notai perché hanno un sistema previdenziale a ripartizione. Non tengono conto dei livelli occupazionali ne tantomeno delle ore lavorate che nel caso delle professioniste è una variabile che pesa fortemente sui redditi annuali. E che vale comunque la pena di leggere in controluce sulla base degli altri indicatori disponibili che riguardano il fenomeno in Italia-Secondo un rapporto Ocse nel 2019 il divario sulla paga oraria lorda si aggirava intorno al 3,6% (ma senza nessun altro parametro, nemmeno i contratti full e part time). Secondo Eurostat (2018) invece in Italia il settore pubblico si aggirerebbe intorno a un gap del 4% e quello privato del 20 per cento. Nella Ue il pay gap si attesta invece a quota -16%, ragione per cui la Commissione europea ha deciso di intervenire con una direttiva ad hoc.

La carriera mancata
Non è monolitico, però, questo divario; si riduce in fase di avvio della professione, nella fascia tra i 30 e i 40 anni d’età, sia rispetto alla media complessiva che, soprattutto, rispetto alla fascia trai 50 e i 60 anni d’età che in genere segna l’apice della carriera. «Sono dati impressionanti – dice la sottosegretaria al Mef Maria Cecilia Guerra – dai quali emerge che il divario di reddito maggiore nelle fasce di età più avanzate è il segno dell’incepparsi della progressione della carriera per le professioniste per effetto del noto soffitto di cristallo». Guerra indica poi nell’assegno unico alla famiglia sociali e valutazione dell’impatto di genere di tutte le politiche». Il gap salariale troverà spazio anche nel documento finale dell’engagement group Women 20 al G20 che si chiuderà a luglio. «Il gender pay gap è alimentato da una discriminazione esplicita, quella di una minore retribuzione a parità di lavoro – dice la presidente Linda Laura Sabbadini che è anche direttrice dell’Istat – ma è anche il punto di sfogo di tutti gli ostacoli che le donne incontrano nel percorso professionale e che si traduce, per esempio, nel part time forzato e nella sospensione più o meno lunga dell’attività lavorativa».

Il gap 2010-2019
Facciamo un passo indietro. A guardare i numeri delle professioni, in dieci anni il divario tra i redditi si è attenuato: nel 2010 in media valeva il 40%, ovvero se un uomo poteva contare in media su 43mila euro ai reddito annuo, la sua collega non arrivava a 26mila. Nel 2019 (ultimo dato disponibile) si è registrato un lieve incremento medio femminile, mentre nel decennio fa crisi per gli uomini ha mandato in rumo più di 2.600 euro (-6%). Le donne, dal canto loro, hanno recuperato il 2%, ma comunque appena sopra i 26mila euro di reddito medio complessivo. Da qui l’ “illusione ottica” di un progresso femminile, che a ben guardare è davvero poca cosa. Le prime a fare le spese del maggior divario di reddito sono le avvocate, peraltro diventate maggioranza nella professione, che dopo un decennio continuano a guadagnare meno della metà rispetto ai colleghi uomini. «Il gap è considerevole e strutturale ormai, nonostante il crescente potere di rappresentanza femminile all’interno delle istituzioni di categoria dice Susanna Pisano, consigliera di Confprofessioni e avvocata -. il dato è frutto anche della tendenza a scegliere settori poco redditizi, come il diritto di famiglia, nell’illusione che siano quelli più facilmente conciliabili con la vita privata». Male anche commercialiste e ingegnere (entrambe distanti 45 punti percentuali). Chi ha capovolto il gap è la categoria delle biologhe, ma questo è soprattutto dovuto alla tumultuosa femminilizzazione (+49%).

Redditi assottigliati
Che la crisi economica abbia colpito professione in cui gli uomini hanno perso nel decennio il doppio (-6%) rispetto alle donne. «In realtà la crisi dell’edilizia ha colpito in modo indistinto entrambi i sessi con lo stop ai grandi cantieri, e alla committenza privata strutturata – commenta il direttore del centro studi del Consiglio nazionale ingegneri, Massimiliano Pittau – ma le donne sembrano più reattive, ad esempio sono le prime ad associarsi e a creare società di ingegneria». Secondo Tiziana Stallone, presidente dei biologi di Enpab, il minor pay gap delle giovarne ancora in pane legato alla vita privata: «Nella prima fascia d’età molte donne non hanno ancora i figli e possono quindi dedicarsi di più al lavoro». Effetto monocommittenza. C’è però anche un altro fenomeno che impatta; quello della “monocommittenza” ovvero le tante “partite iva apparenti”, di fatto “dipendenti” strutturalmente dagli studi, ricompensate con importi fissi, ma penalizzate nella progressione di carriera e dunque nel reddito. Una situazione che coinvolge più donne che uomini. Lo dicono in controluce i numeri dell’ultimo rap porto Adepp. Si vede quando fatturato e reddito coincidono. «Succede quando non ci sono spese fisse di studio aggiunge Stallone che è anche vicepresidente Adepp – e quando di fatto si viene ricompensati con un fisso: ebbene le professioniste in questa situazione, giovani soprattutto, sono molto di più rispetto agli uomini». E ancora: «Credo che le donne rinuncino ad essere manager di sé stesse solo per un fatto culturale – dice Stallone – . Grava ancora su di loro la responsabilità principale del carico familiare che assorbe tanta energia». Il fenomeno, c’è da scommettere, non si attenuerà. Anzi. La pandemia, i lockdown, la didattica a distanza e lo smartworking hanno colpito più duro sulla metà della popolazione: quella che partiva già svantaggiata. Le donne, appunto.

Correlati

advspot_img
advspot_img
advspot_img
advspot_img
advspot_img
advspot_img
advspot_img

Ultim'ora

Taiwan: “Intercettati 29 aerei e 8 navi militari cinesi”

(Adnkronos) - Resta alta la tensione tra Cina e Taiwan. Il ministero della Difesa di Taipei ha reso noto di aver intercettato 29 aerei e navi militari cinesi al largo dell'isola. La presenza di otto navi e otto aerei è stata segnalata intorno a Taiwan alle 6 del mattino (ora locale), ha riferito il ministero

Terremoto oggi in provincia Reggio Calabria, scosse a Cittanova

(Adnkronos) - Due scosse di terremoto si sono verificate nella notte di oggi, sabato 20 aprile, nella provincia di Reggio Calabria. Avvertite alle 4.05 e alle 4.17 a 4 km da Cittanova, hanno avuto una magnitudo di 3.5 e 2.7 a una profondità di 14 e 16 km.  

Raid aereo su base milizie filo Iran in Iraq, un morto e 8 feriti

(Adnkronos) - E' di un morto e otto feriti il bilancio di un raid aereo avvenuto nella notte contro una base in Iraq che ospita milizie filoiraniane. Lo hanno riferito fonti della sicurezza di Baghdad, mentre una nota del gruppo Hashed al-Shaabi - alleanza di formazioni sciite ora integrate nell'esercito regolare - ha reso noto