“Schools closed today, cause a poorer country tomorrow”, shows SPE report

By Bianca Oliveira

SAO PAULO – Brazil has completed a year since presential classes were suspended and schools closed to contain the pandemic. The measure extended throughout the academic year 2020 and, even today, the future of education is uncertain, as with the new wave of cases from Covid-19 schools across the country have closed again.

The socioeconomic impacts of the closure of schools were mapped by the Economic Policy Secretariat (SPE), of the Ministry of Economy, in the MacroFiscal Bulletin released on Wednesday (17). According to the report, the effects of this gap in education “should last for approximately 15 years after the end of the pandemic, until students who are suffering from the interruption of classes enter the labor market. Therefore, schools closed today cause a poorer country tomorrow. And that tomorrow should last for almost two decades”.

The World Bank also released a report on the interruption of presential education in Latin America and the Caribbean, saying that the situation can raise learning poverty by more than 20%, in the case of Brazil that already recorded serious inequalities before the crisis, this number can reach 70% of all students.

The country opted for the complete closure of public schools for a much longer period than that registered in other countries. On average, there were 40 weeks of interruption in Brazil, against 22 weeks in the rest of the world. The suspension also affected the food of the poorest students, who depend on school lunch boxes, and increased the dropout rate of students who faced difficulties such as lack of internet access to attend classes.

The difficulties imposed by the pandemic caused 4 million Brazilian students, aged between 6 and 34, to drop out of school last year. As a result, the dropout rate reached 8.4% in 2020, according to a C6 Bank/Datafolha survey. Among those who stopped studying last year, 17.4% have no intention of returning in 2021.

The SPE notes that the negative impact of the pandemic on student learning is not homogeneous in the population because the barriers to remote education are higher for low-income families. “A computer connected to the internet, and a suitable home environment for distance learning, are practically unattainable requirements for millions of low-income families,” adds the bulletin.

BRASILE. UN ANNO CON LE SCUOLE CHIUSE, PIÙ POVERI PER DUE DECENNI

Di Bianca Oliveira

SAN PAOLO – Il Brasile ha completato il primo anno da quando le classi in presenza sono state sospese e le scuole chiuse per contenere la pandemia. La misura si è estesa per tutto il 2020 e anche oggi il futuro dell’educazione sembra incerto, anche perché con la nuova ondata di casi di Covid-19 le scuole sono state nuovamente chiuse.

Gli effetti socioeconomici della chiusura delle scuole sono stati mappati dalla Secretaria de Politica Economica (Spe) del ministro dell’Economia nel Boletim Macro Fiscal divulgato in settimana. Stando al report, gli effetti di questa pausa nell’istruzione “dovrebbero durare per circa 15 anni dopo il termine della pandemia, fino al momento in cui gli alunni che stanno soffrendo con la chiusura delle scuole ora faranno ingresso nel mercato del lavoro”. Nel documento si legge ancora: “Le scuole chiuse oggi quindi causeranno un Paese più povero domani. E questo processo avrà una durata di circa due decadi”.

La Banca mondiale ha anche pubblicato un rapporto sulla interruzione delle classi in presenza in America Latina e nella regione dei Caraibi nel quale si afferma che la situazione può far incrementare la “learning poverty”, la scarsità di istruzione, di oltre il 20% nel caso del Brasile, che già faceva registrare gravi disuguaglianze prima della crisi, raggiungendo così circa il 70% del totale degli studenti.

Il Brasile ha optato per la chiusura completa delle scuole pubbliche per un periodo molto più esteso di quello registrato in altri Paesi. In media, le settimane di interruzione nel Paese sudamericano sono state 40, contro le 22 del resto del mondo. Il blocco delle lezioni ha avuto un impatto anche sull’alimentazione degli alunni più poveri, che dipendevano dalle mense scolastiche, e ha aumentato il tasso di abbandoni scolastici nei ragazzi che hanno trovato difficoltà ad avere l’accesso a internet per seguire le lezioni online.

Le difficoltà imposte dalla pandemia hanno fatto sì che quattro milioni di studenti brasiliani, di età compresa tra i sei e i 34 anni, lasciassero gli studi l’anno passato. Con questo incremento la tassa di abbandono scolastico ha raggiunto l’8,4 per cento nel 2020, seconda una ricerca condotta da C6/Datafolha. Il 17,4 per cento di quelli che hanno smesso di studiare durante l’anno passato inoltre non ha espresso l’intenzione di tornare a farlo nel 2021.

La Spe evidenzia che l’impatto negativo della pandemia sul livello di apprendimento degli alunni non è omogeneo nella popolazione, dato che la difficoltà nello studio da remoto sono maggiori nelle famiglie a basso reddito. “Un computer connesso a internet e un ambiente adeguato dentro casa per studiare a distanza – si legge nel rapporto di Spe – sono requisiti praticamente inarrivabili per milioni di famiglie delle classi sociali più basse”.

ESCOLAS FECHADAS HOJE, CAUSAM UM PAÍS MAIS POBRE AMANHÃ: APONTA RELATÓRIO DA SPE

Por Bianca Oliveira

SAO PAULO – O Brasil completou um ano desde que as aulas presenciais foram suspensas e as escolas fechadas para conter a pandemia. A medida se estendeu por todo o ano letivo de 2020 e ainda hoje o futuro da educação é incerto, pois com a nova onda de casos de Covid-19 as escolas voltaram a fechar em todo o país.

Os impactos socioeconômicos do fechamento das escolas foram mapeados pela Secretaria de Política Econômica (SPE), do Ministério da Economia, no Boletim MacroFiscal divulgado nesta quarta-feira (17). Segundo o relatório, os efeitos desse hiato na educação “deve durar por aproximadamente 15 anos após o término da pandemia, até que os alunos que estejam sofrendo com a paralisação das aulas entre no mercado de trabalho. Portanto, escolas fechadas hoje causam um país mais pobre amanhã. E esse amanhã deve perdurar por quase duas décadas”.

O  Banco Mundial também divulgou relatório sobre a interrupção do ensino presencial na América Latina e no Caribe, dizendo que a situação pode elevar a pobreza da aprendizagem em mais de 20%, no caso do Brasil que já registrava graves desigualdades antes da crise, esse número pode chegar a 70% do total de alunos. 

O país optou pelo fechamento completo das escolas públicas por um período muito mais extenso do que o registrado em outros países. Em média, foram 40 semanas de interrupção no Brasil, contra 22 semanas no resto do mundo. A suspensão abalou também a alimentação dos alunos mais pobres, que dependem das marmitas escolares, e elevou a evasão escolar de alunos que enfrentaram dificuldades como falta de acesso à internet para assistir às aulas.

As dificuldades impostas pela pandemia fizeram com que 4 milhões de estudantes brasileiros, com idades entre 6 e 34 anos, abandonassem os estudos no ano passado. Com isso, a taxa de abandono escolar chegou a 8,4% em 2020, segundo pesquisa C6 Bank/Datafolha. Entre os que pararam de estudar no ano passado, 17,4% não têm intenção de voltar em 2021.

A SPE destaca que o impacto negativo da pandemia sobre o aprendizado dos alunos não é homogêneo na população, pois as barreiras para o ensino remoto são maiores para as famílias de baixa renda. “Um computador conectado à internet, e um ambiente adequado na residência para o ensino a distância, são requisitos praticamente inatingíveis para milhões de famílias de baixa renda”, acrescenta o boletim.
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