ROMA – “Da medico ritengo che i numeri che contano siano quelli delle terapie intensive e dei ricoverati, che anche oggi sono in aumento”. Risponde cosĂŹ il presidente dell’Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, interpellato dall’agenzia Dire in merito alla possibilitĂ che il Lazio, con l’Rt attuale, possa diventare ‘arancione’ da lunedĂŹ prossimo.
“A essere presi in considerazione sono 21 parametri differenti, che creano confusione- prosegue Magi- e ogni volta ci si limita al ‘colore’. Certamente bisogna attenersi alle norme, ma come medico pongo attenzione al fatto che oggi ci sono ulteriori ricoverati in terapia intensiva e in ospedale”.
Secondo lei, dunque, il Lazio dovrebbe restare ancora ‘rosso’? “Non sono io a poter dire che il Lazio debba rimanere ‘rosso’, ci sono delle regole che lo stabiliscono- risponde infine Magi alla Dire- ma ripeto: da medico pongo attenzione ai numeri delle terapie che aumentano. E questo è un dato di fatto”.
‘CACCIA’ A JOHNSON & JOHNSON? NON SI PUĂ SCEGLIERE
“Ognuno cerca di avere dosi a sufficienza per poterle somministrare, questo è normale. Ma chi vuole vaccinare lo deve fare con il vaccino che ha a disposizione: il vaccinatore non può scegliere il vaccino che vuole inoculare, deve vaccinare con il siero che ha”. Risponde cosĂŹ Magi in merito alla ‘caccia’ alle dosi (non ancora arrivate) del vaccino Johnson & Johnson nel Lazio, giĂ contese, a quanto pare, da Asl e farmacie.Â
“Abbiamo giĂ il problema che i pazienti vogliono scegliersi il vaccino- prosegue Magi- se ora anche i vaccinatori iniziano a chiedere un siero particolare, direi che questo non va nella direzione di una seria campagna vaccinale, che deve arrivare al termine il prima possibile”.
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