Riscatto laurea, quanto conviene? Ecco il calcolatore per gli under 45

Il decretone su quota 100 e reddito di cittadinanza ha introdotto una nuova possibilità – riservata agli under 45 – per riscattare gli anni dell’università ai fini previdenziali. L’operazione è possibile pagando un forfait annuo di poco più di 5mila duecento euro per ogni anno riscattato purchè si collochi in un periodo temporale collocato dal 1996 in avanti.
La misura è prevista all’interno del capitolo sulla “pace contributiva” del decretone: la sezione sulle pensioni – parallelamente alla sperimentazione di quota 100 -, nel triennio 2019-2021 prevede per tutti i lavoratori iscritti a una delle gestioni Inps di avere una nuova chance di riscatto dei periodi contributivi non coperti da contribuzione (a condizione di non aver alcun versamento contributivo precedente al 1996, né avere una propria pensione).

A differenza della “pace contributiva”, la nuova agevolazione sui riscatti della laurea è “stabile” e prevede un costo contenuto. Si tratta di una opzione che non stravolge le forme di riscatto tradizionali – che restano entrambe in vita – ma piuttosto aggiunge una possibilità in più, come quella già accessibile a prezzo ridotto a condizione però di non aver mai lavorato prima (per i cosiddetti inoccupati) introdotta nel 2007.

Come si calcola il riscatto
Va sottolineato che nel calcolo del riscatto si parte dal novembre del primo anno di immatricolazione e si va avanti solo del numero di anni della durata legale del corso (non contano gli anni fuori corso) anche se per arrivare alla laurea vengono impiegati più anni.
Il costo del riscatto agevolato è calcolato con le modalità oggi previste per quello laurea per gli inoccupati: moltiplicando l’aliquota Ivs vigente (33%) per il reddito minimo soggetto a imposizione della Gestione Inps di artigiani e commercianti, pari a 15.710 euro nel 2018 e incrementato dell’1,1% nel 2019, per una spesa di 5.240 euro circa per ogni anno riscattato. Un metodo meno costoso di quello tradizionale per i periodi contributivi, che prende invece come riferimento non una base forfettaria ma l’ultima retribuzione imponibile del lavoratore prima della richiesta per applicare la percentuale del 33 per cento.

Le possibilità da mettere a confronto sono così 4: il riscatto ordinario, il riscatto riservato alle persone inoccupate, il riscatto agevolato per under 45 e il recupero di periodi contributivi

I titoli riscattabili
È possibile riscattare i seguenti titoli: diploma universitario (2-3 anni di durata), la laurea triennale, quadriennale o a ciclo unico, il diploma di specializzazione post-laurea, nonché il dottorato di ricerca (se si sono versati i contributi alla gestione separata Inps). Si sottolinea inoltre che è possibile chiedere il riscatto anche di periodi parziali, più brevi rispetto alla durata legale del proprio corso di studio.

Riscatto agevolato: l’assegno cresce
Per chi sta valutando l’ipotesi di chiedere il riscatto agevolato degli anni all’università l’ultima versione della norma approdata in gazzetta ufficiale ha definitivamente chiarito che tale forma è valida sia per arrivare prima al traguardo della pensione sia per aumentare la misura dell’assegno. In altre parole, si recuperano anni per avvicinarsi alla pensione e i contributi versati per questi anni consentiranno di aumentare la quota contributiva, proporzionalmente ai contributi versati.

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