Crisi, le sentinelle intervengono prima che sia troppo tardi

Il codice della crisi individua alcune sentinelle: il loro compito è di lanciare l’allarme, prima che sia troppo tardi. Anziché chiudere baracca e burattini con una liquidazione giudiziale, bisogna avere il tempo di tentare di governare la crisi d’impresa con procedure che consentano una nuova partenza, dopo avere risolto i problemi finanziari e gestionali. È una delle novità più importanti del decreto legislativo 12 gennaio 2019, n. 14, ovvero il Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 38 del 14 febbraio 2019). Il Codice è ispirato a una gestione «economica» delle crisi d’impresa: agire prima possibile, correre ai ripari, salvare il salvabile e solo come extrema ratio la chiusura dell’attività con una liquidazione giudiziale. Ma bisogna fare di tutto per preservare l’entità economica. A questo servono anche i guardiani della crisi. Vediamo, dunque, di chi si sta parlando. Fisco e previdenza. L’Agenzia delle entrate, l’Inps e l’agente della riscossione sono obbligati a mandare l’Sos. Ossia, devono avvisare il debitore che la sua esposizione debitoria ha superato una soglia di rischio e che, se entro 90 giorni dalla ricezione di tale avviso egli non avrà estinto o altrimenti regolarizzato per intero il proprio debito con le modalità previste dalla legge o se, per l’Agenzia delle entrate, non risulterà in regola con il pagamento rateale del debito, o non avrà presentato istanza di composizione assistita della crisi o domanda per l’accesso a una procedura di regolazione della crisi e dell’insolvenza, dovranno fare segnalazione all’organismo di composizione della crisi di impresa (Ocri). Fisco e Previdenza non possono non fare la segnalazione: se non lo fanno perdono la prelazione sui crediti dei quali sono titolari e l’agente della riscossione non può chiedere gli oneri di riscossione. La norma prevede una deroga. Niente segnalazione se il debitore documenta di essere titolare di crediti di imposta o di altri crediti verso pubbliche amministrazioni risultanti dalla piattaforma per la gestione telematica del rilascio delle certificazioni, per un ammontare complessivo non inferiore alla metà del debito verso il creditore pubblico qualificato. Viene, infine, istituito un elenco, tenuto dalle camere di commercio, dei soggetti sottoposti alle misure di allerta: è a disposizione di Fisco, Previdenza e Agente della riscossione, i quali potranno avere notizie sulle domande presentate per la composizione assistita della crisi o per l’accesso a una procedura dì regolazione della crisi o dell’insolvenza.

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