Tg Sanità, edizione del 5 aprile 2021

COVID. AD APRILE NIENTE ZONE GIALLE E SCUOLE APERTE ANCHE IN ROSSE 

Fino al 30 aprile non ci saranno zone gialle: tutta Italia sarà rossa o arancione per arginare la diffusione del virus. Lo prevede il nuovo decreto anti-Covid approvato la settimana scorsa dal consiglio dei ministri. Il Comitato tecnico scientifico aveva più volte sottolineato che le misure previste per le zone gialle hanno dimostrato “una capacità di contenere l’aumento dell’incidenza ma non la capacità di ridurla”. Ma l’obiettivo del provvedimento è anche quello di garantire un graduale rientro a scuola in presenza: per questo gli studenti potranno tornare sui banchi anche in zona rossa, fino alla prima media.

COVID. REZZA: VARIANTE INGLESE IN 87% CASI E PIÙ CONTAGIOSA, PRUDENZA

“L’analisi dello studio effettuato dall’Istituto superiore di Sanità con il ministero della Salute e in collaborazione con le Regioni, mostra come in Italia sia presente in circa l’87% dei campioni esaminati la variante inglese, che è caratterizzata da un aumento del 35-36% della trasmissibilità“. Così il direttore generale della prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, ha commentato in un video lo studio sulla diffusione delle varianti in Italia. “È stata inoltre identificata la variante brasiliana in alcune Regioni dell’Italia centrale”, ha aggiunto Rezza, secondo cui la presenza di queste varianti “caratterizzate da un aumento della velocità di circolazione, rende necessario mantenere comportamenti prudenti ed essere aderenti alle regole stabilite dalle autorità sanitarie”.

COVID. GIMBE: 13 REGIONI SOPRA SOGLIA ALLERTA TERAPIE INTENSIVE

Gimbe lancia l’allarme delle terapie intensive: “La soglia di allerta è al 30% e la media nazionale al 41%. In merito alle Regioni, invece, 11 sono al 40%, 5 al 50% e 2 al 60%”. È quanto si legge nell’ultimo monitoraggio messo a punto dalla Fondazione. Sopra il livello di allerta del 30%, dunque, ci sono in tutto 13 Regioni: a guidare la classifica è la Lombardia, con il 61% dei posti letto di terapia intensiva occupati da pazienti Covid. Seguono: Marche con il 60%, Piemonte con il 59%, Provincia di Trento con il 53%, Emilia Romagna con il 52%, Puglia e Friuli Venezia Giulia con il 46%, Umbria e Toscana con il 43%, Molise con il 41%, Lazio con il 40%, Abruzzo e Liguria con il 32%, Veneto con il 29%, Valle D’Aosta con il 27%, Campania con il 26%, Calabria con il 24%, Provincia di Bolzano con il 20%, Sicilia e Sardegna con il 16% e Basilicata con il 15%.

VACCINO. FIGLIUOLO: ARRIVERANNO 1,3MLN DOSI DI ASTRAZENECA

“Tra oggi e domani arriveranno 1,3 milioni di dosi AstraZeneca”. Ad annunciarlo è stato il commissario per l’emergenza, Francesco Paolo Figliuolo, a Cagliari venerdì scorso per un sopralluogo nei due hub di vaccinazione, insieme al capo dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio. “Stiamo continuando nel nostro giro di verifica perché la macchina sia pronta quando a brevissimo avremo un’alta disponibilità di vaccini”, ha aggiunto Figliuolo, che ha tenuto a ricordare come siano “già arrivate 500mila dosi di Moderna” mentre sono state consegnate “oltre un milione di dosi Pfizer. Questo darà nuovo fiato alle trombe per poter fare il Piano in maniera coerente”, ha concluso il commissario.

COVID. SPERANZA: DOVE SI VACCINA CROLLA TASSO CONTAGI

“La campagna di vaccinazione sta correndo e dovunque riusciamo a vaccinare vediamo che c’è un crollo del tasso di contagi. Penso al mondo del personale sanitario ma anche nelle Rsa, luoghi in cui in tanti hanno perso la vita”. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenendo al summit di Coldiretti e Filiera Italia con il governo. “Aver vaccinato nelle Rsa ha prodotto immediatamente un risultato visibile- ha proseguito Speranza- è crollato il tasso di contagi e decessi. Questo ci dice che la vaccinazione è la via maestra per chiudere questa situazione e ora siamo nella condizione per produrre un’accelerazione”.

DROGHE. L’ANDROLOGO: INIBISCONO ATTIVITÀ SESSUALE ANCHE NEI GIOVANI

“Un giovane non dovrebbe avere problemi nella sfera sessuale. Eroina e cocaina sono droghe devastanti da mille punti di vista e saranno inibitori dell’attività sessuale sia nell’immediato sia in futuro”. A lanciare l’allarme è Andrea Lenzi, direttore della Uoc di Endocrinologia e Andrologia al Policlinico Umberto I di Roma, nel corso di un’intervista rilasciata all’agenzia Dire.

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