La Chiesa di Bologna crea un fondo per ri-bloccare i licenziamenti

BOLOGNA – Lo sblocco dei licenziamenti mette in allarme anche la Chiesa di Bologna. Che ha deciso di stanziare per questo un fondo in aiuto non solo alle famiglie, ma anche ai titolari di micro-imprese perché non licenzino i loro dipendenti, attraverso il nuovo “Patto San Petronio” attivato in questa fase dell’emergenza Covid. “Il perdurare della pandemia- spiega la Curia di Bologna- continua a determinare difficoltà crescenti per tantissime famiglie e destano particolare preoccupazione i provvedimenti con cui verranno sbloccati i licenziamenti e terminerà la cassa integrazione”. La Caritas di Bologna ha ricevuto un contributo di 100.000 euro, attraverso la struttura nazionale, da parte di Cassa centrale Banca-Credito cooperativo italiano insieme alle società del gruppo Allitude, Assicura e Claris Leasing. A queste risorse, la Chiesa di Bologna aggiunge 200.000 euro presi dagli utili della Faac.

“Con la disponibilità del fondo sarà possibile sostenere 30-40 imprese- spiega la Curia- circa 100 famiglie, che possono diventare di più” grazie ad aziende e cittadini che vogliono contribuire. Il fondo è destinato ai titolari di aziende con massimo tre dipendenti, interessate dalle restrizioni dei decreti, con sedi legali e produttive nel territorio diocesano di Bologna, che hanno dipendenti in cassa integrazione o con contratto a tempo determinato in scadenza. Con loro verrà stipulato appunto un patto in cui, a fronte di un contributo economico, la micro-impresa si impegna a mantenere i posti di lavoro per il periodo concordato e a creare una rete sociale nel territorio accompagnata dalla Caritas diocesana. Il ‘Patto San Petronio’ sarà attivo da maggio: sul sito della Caritas di Bologna saranno pubblicati i moduli necessari per fare domanda e i contatti per ricevere le informazioni.

“Con il Fondo San Petronio- spiega il direttore della Caritas di Bologna, don Matteo Prosperini- nel 2020 ci sembrò opportuno ed efficace intervenire con un contributo economico a favore delle famiglie che per la prima volta si trovavano in difficoltà economica a causa delle misure restrittive”. Anche per il 2021, su “impulso dell’arcivescovo Matteo Zuppi- precisa Prosperini- vorremmo dare un segno di attenzione a quanti vivono ancora le difficoltà economiche legate alla pandemia. In particolare rivolgendoci alle micro-imprese, come ad esempio quelle a conduzione familiare, intendiamo attraverso il ‘Patto San Petronio’ intervenire a sostegno del mantenimento dei posti di lavoro. Si tratta di un segno piccolo ma, ci auguriamo, anche di un seme di speranza per affrontare questo incredibile momento storico, illuminati dalle parole di Papa Francesco nella ‘Fratelli tutti'”, chiosa il direttore della Caritas di Bologna.

Nella sua ultima enciclica, ricorda Prosperini, il Pontefice sostiene infatti che “aiutare i poveri con il denaro dev’essere sempre un rimedio provvisorio per fare fronte a delle emergenze. Il vero obiettivo dovrebbe sempre essere di consentire loro una vita degna mediante il lavoro. Non esiste peggiore povertà di quella che priva del lavoro e della dignità del lavoro. In una società realmente progredita, il lavoro è una dimensione irrinunciabile della vita sociale”.

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