Draghi presenta il Recovery plan alla Camera: “Progetti ambiziosi, si decide il destino dell’Italia”

ROMA – Non solo “progetti ambiziosi”, nel Piano nazionale di ripresa e resilienza ci sono “le vite degli italiani” e “soprattutto il destino del Paese”. Così il premier Mario Draghi, in aula alla Camera dei deputati, nel corso delle comunicazioni sul Recovery plan. “Per la buona riuscita del piano serve uno sforzo corale e un dialogo aperto e costruttivo. Il ruolo dell’Italia nella comunità internazionale, la sua credibilità e reputazione come fondatore dell’Unione europea e protagonista del mondo occidentale” dipende dal Pnrr, ha sottolineato il presidente del Consiglio. “Non è solo una questione di reddito e benessere, ma di valori civili e sentimenti che nessun numero e nessuna tabella potrà mai rappresentare”.

“RITARDI E MIOPI VISIONI DI PARTE PESERANNO SULLE GENERAZIONI FUTURE”

“Tutto sarà controllabile e monitorabile su una piattaforma elettronica”. Draghi rassicura sulla trasparenza del Piano nazionale di ripresa e resilienza. E sulle divisioni politiche, il premier lancia un monito: “Ritardi, inefficienze e miopi visioni di parte peseranno sulle nostre vite e soprattutto su quelle dei più deboli, sui nostri figli e nipoti e forse non ci sarà più tempoper porvi rimedio”. Sul lavoro di riscrittura rispetto al piano del governo Conte II, il premier ha riconosciuto di aver “grandemente beneficiato dell’azione già svolta dal precedente governo. A noi l’onore e l’onere di preparare al meglio l’Italia di domani. Vero è che il funzionamento della democrazia economica esige disinteresse, come quello della democrazia politica suppone la virtù del carattere. L’opera di rinnovamento fallirà se in tutte le categorie e in tutti i centri non sorgeranno degli uomini disinteressati pronti a faticare e a sacrificarsi per il bene comune”.

“RISORSE AGGIUNTIVE, DISPORREMO DI 248 MILIARDI”

“Potremo disporre di circa 248 miliardi”. Il presidente del Consiglio Mario Draghi lo dice nell’Aula della Camera, svolgendo le sue comunicazioni sul Pnrr. Infatti, al piano che “consta di 191 miliardi” il governo “ha deciso di aggiungere altri 36 miliardi di un piano complementare”, che è “parallelo ma strutturato”, spiega Draghi. A questi si aggiungono “altri 25 miliardi per infrastrutture come la linea ferroviaria ad Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria, che diventerà una vera alta velocità, e l’attraversamento di Vicenza relativo alla linea ad Alta Velocità Milano-Venezia”, continua il capo del governo. Ancora, “a tali risorse si aggiungono quelle rese disponibili da React EU che come previsto dalla normativa Ue saranno spesi tra 2022 e 2023” e rappresentano “13 miliardi di ulteriori fondi”, precisa Draghi.

“NESSUN TAGLIO SUL SUPERBONUS, IN MANOVRA PROROGA FINO AL 2023”

“Per il Superbonus al 110 per cento sono previsti, tra Pnrr e Fondo complementare, oltre 18 miliardi, le stesse risorse stanziate dal precedente governo. Non c’è alcun taglio”. Lo ha specificato il premier nel corso delle comunicazioni alla Camera sul Recovery plan. “La misura è finanziata fino alla fine del 2022, con estensione al giugno 2023 solo per le case popolari (Iacp). È un provvedimento importante per il settore delle costruzioni e per l’ambiente”, spiega Draghi. Per il futuro, il Governo si impegna a inserire nel Disegno di Legge di bilancio per il 2022 una proroga dell’ecobonus per il 2023 tenendo conto dei dati relativi alla sua applicazione nel 2021, con riguardo agli effetti finanziari, alla natura degli interventi realizzati, alconseguimento degli obiettivi di risparmio energetico e sicurezza degli edifici.

“LE REGIONI HANNO UN RUOLO DECISIVO NELLA RIUSCITA DEL PIANO”

Draghi ha fatto notare che per la riuscita del piano saranno coinvolti anche gli enti locali. “L’attuazione delle iniziative e delle riforme, nonché la gestione delle risorse finanziarie, sono responsabilità dei ministeri e delle autorità locali, che sono chiamati a uno straordinario impegno in termini di organizzazione, programmazione e gestione. Le funzioni di monitoraggio, controllo e rendicontazione e i contatti con la Commissione Europea sono affidati al ministero dell’Economia e delle Finanze. Infine, è prevista una cabina di regia presso la Presidenza del Consiglio, con il compito tra l’altro di interloquire con le amministrazioni responsabili in caso di riscontrate criticità nell’attuazione del Piano”. Il premier ha voluto dunque sottolineare l’importanza del “ruolo svolto da Regioni e Enti locali nell’ambito dell’attuazione del Piano. Sono infatti responsabili della realizzazione di quasi 90 miliardi di investimenti, circa il 40% del totale, in particolare con riferimento alla transizione ecologica, all’inclusione e coesione sociale e alla salute”.

“CON QUESTO PIANO CI GIOCHIAMO LA CREDIBILITÀ E LA REPUTAZIONE”

“Metteteci dentro le vite degli italiani, le nostre ma soprattutto quelle dei giovani, delle donne, dei cittadini che verranno. Le attese di chi più ha sofferto gli effetti devastantidella pandemia. Le aspirazioni delle famiglie preoccupate per l’educazione e il futuro dei propri figli. Le giuste rivendicazioni di chi un lavoro non ce l’ha o lo ha perso. Le preoccupazioni di chi ha dovuto chiudere la propria attività per permettere a noi tutti di frenare il contagio. L’ansia dei territori svantaggiati di affrancarsi da disagi e povertà. La consapevolezza di ogni comunità che l’ambiente va tutelato e rispettato”. Queste le parole alla Camera del premier Draghi sull’importanza strategica del Pnrr sull’Italia che verrà. “Nell’insieme dei programmi che oggi presento alla vostra attenzione, c’è anche e soprattutto il destino del Paese. La misura di quello che sarà il suo ruolo nella comunità internazionale. La sua credibilità e reputazione come fondatore dell’Unione europea e protagonista del mondo occidentale”.

LE MISSIONI DEL RECOVERY PLAN

“Nel complesso, le risorse destinate alla Digitalizzazione, Innovazione, Competitività e Cultura sono quasi 50 miliardi. Noi vogliamo che dal 2027 le nostre ragazze e i nostri ragazzi possano avere accesso alle migliori esperienze educative, ovunque esse siano in Italia”. Lo hA SLa seconda Missione del Pnrr, denominata Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica, “si occupa dei grandi temi dell’agricoltura sostenibile, dell’economia circolare, della transizione energetica, della mobilità sostenibile, dell’efficienza energetica degli edifici, delle risorse idriche e dell’inquinamento. Essa à particolarmente importante per l’Italia, che è maggiormente esposta a rischi climatici rispetto ad altri Paesi. La missione migliora la sostenibilità del sistema economico e assicura una transizione equa e inclusiva verso una società a impatto ambientale pari a zero. La dotazione complessiva di questa missione è la piu’ cospicua tra le 6 proposte” con “quasi 70 miliardi, di cui 60 finanziati con il Dispositivo europeo”. Il presidente del Consiglio Mario Draghi lo dice nell’Aula della Camera, svolgendo le sue comunicazioni sulPNRR. Vi sono inoltre “investimenti a supporto della transizione ecologica anche in altre Missioni”, aggiunge Draghi. Questa Missione “prevede misure per migliorare la gestione deirifiuti e per l’economia circolare, rafforza le infrastrutture per la raccolta differenziata, e ammoderna o sviluppa nuovi impianti di trattamento rifiuti”, riassume il presidente del Consiglio, “per raggiungere la progressiva decarbonizzazione, sono previsti interventi per incrementare significativamente l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili”. Ancora, c’è “un significativo sforzo per promuovere l’efficientamento energetico di edifici pubblici e privati”, dice Draghi, e nella missione “non sono stati trascurati i temi della sicurezza del territorio, con interventi di prevenzione e di ripristino a fronte di significativi rischi idrogeologici, della salvaguardia delle aree verdi e della biodiversità, e quelli relativi all’eliminazione dell’inquinamento delle acque e del terreno, e alla disponibilità di risorse idriche”.

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