Inter campione d’Italia, polemiche per i festeggiamenti a piazza Duomo

ROMA – L’Inter ha vinto lo scudetto 2020/21. La squadra allenata da Antonio Conte, grazie al pareggio dell’Atalanta contro il Sassuolo, non è più raggiungibile in testa al campionato: il 19esimo scudetto è suo.

Undici anni dopo il Triplete, l’Inter torna a vincere lo scudetto. Si tratta del diciannovesimo successo in campionato per i nerazzurri che così superano il Milan, fermo a 18, conquistando la supremazia cittadina. La squadra allenata da Antonio Conte è ora seconda, in Italia, soltanto alla Juventus che di scudetti ne ha vinti 36.

CONTE: “ELIMINAZIONE DA CHAMPIONS MOMENTO CHIAVE”

“Sicuramente saremo più rilassati, andiamo a dormire contenti e felici di quello che siamo riusciti a fare. Siamo contenti per noi, per le persone con cui ho lavorato, per i tifosi. Saremo molto più rilassati in questo finale di stagione”. A parlare un sorridente Antonio Conte, intervistato in esclusiva al 90′ minuto su Rai2, dopo la conquista dello scudetto da parte della sua Inter. Quello conquistato oggi è il quinto scudetto da allenatore, dopo i tre alla Juve e uno al Chelsea: “Quello di oggi è tra i successi piu importanti della mia carriera. Non era per me una scelta facile andare all’Inter, andarci in un momento in cui la squadra non era attrezzata per vincere. Andavo in una squadra avversaria della Juve. La Juve per 9 anni ha dominato in Italia, tutte situazioni più negative che si potessero trovare. Ho accettato la sfida, con grande voglia”. Il 15 maggio con l’Inter andrà proprio a Torino a sfidare la Juventus: “Sarà una partita che conterà, dovremo fare nostra parte fino alla fine. Cercheremo sempre di ottenere il massimo”. Lo scudetto è arrivato “con 4 giornate di anticipo. Andremo a giocarci la nostra partita e basta. È sempre un piacere entrare allo Juventus stadium”.

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Analizzando la stagione, per Conte “il momento chiave è stato nella settimana in cui siamo usciti dalla Champions, in cui ci sono piovute addosso critiche, anche esagerate. Non era facile. Era un gruppo di ragazzi non abituati a giocare per vincere e essere competitivi. Siamo stati bravi a compattarci, a prendere critiche, anche eccessive, a utilizzarle per cercare di essere più forti e protagonisti. A noi è servito per compattarci ancora di più”. Per ora, però, niente futuro: “In questo momento è giusto goderci lo scudetto. Non faremo errore andare dietro a liti, riunioni. Abbiamo fatto qualcosa di straordinario. Adesso me lo voglio godere, da qui a fine campionato. Nessuno ci ruberà la gioia conquistata”.

Conte, poi, evita di parlare di singoli di decisivi: “Sarebbe inopportuno fare il nome di un singolo. Nella mia testa si vince con la squadra, non con il singolo. Ci ha portato a vincere la squadra. Ho indicato un percorso, i giocatori si sono fidati. Obiettivi futuri? Quanto fatto quest’anno ci ha portato a vincere il campionato. Ora piedi di piombo, godiamoci il presente. Ora dobbiamo pensare a questo. Abbiamo un mese per giocare le ultime quattro partite e vivere insieme questa gioia. Poi pensiamo ai prossimi passi”.

Infine, la dedica. D’obbligo in questi momenti: “Dedico lo scudetto alle persone che mi sono state vicine, che mi vivono al di fuori del campo. E ringrazio Lele Oriali, per me è stato importante, mi ha aiutato tantissimo. È la persona che ha influito maggiormente in questi due anni”.

LA FOLLA A PIAZZA DUOMO

L’Inter conquista lo scudetto e piazza Duomo, a Milano, diventa nerazzurra. Immagini di ordinari festeggiamenti calcistici, se non fosse che c’è una pandemia in corso. I social si sono subito riempiti di scatti della piazza gremita e le critiche non sono mancate. “Beppe Sala che giustamente si indignava per gli assembramenti sui Navigli, ieri durante quelli in piazza Duomo per i festeggiamenti dello scudetto dov’era? Non immaginava potesse capitare una cosa del genere? Perché non ha fatto nulla? Perché non dice niente?”, si chiede un utente. C’è chi riflette che “sulle rive del Gange c’era meno gente”, e chi, amaramente considera: “Piazza nerazzurra oggi, tra un mese rossa”, alludendo al colore della zona, senza contare tutte quelle persone che si chiedono come mia non possano prendere il caffè in un bar, ma poi la piazza si possa riempire di un mare di folla.

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