I genitori di Giulio Regeni: “Adesso temiamo per la nostra incolumità”

ROMA – “Dobbiamo rimanere vigili, non possiamo distrarci, ne va di mezzo la nostra incolumità personale, in quanto si sono permessi di accusarci di esserci impossessati degli effetti personali di Giulio, temiamo nuovi tentativi di depistaggio e di delegittimazione del lavoro d’investigazione fatto finora”. Così ha detto alla trasmissione Che tempo che fa su Rai3 Claudio Regeni, il papà di Giulio, il ricercatore di Fiumicello trovato morto al Cairo nel 2016. La mamma Paola Deffendi ha aggiunto: “Si è insinuata la paura, qualcosa che non avevo prima; confesso che quando attraverso la strada, invece di guardare una volta a destra e una sinistra guardo due volte, o prima di entrare in casa, entro in un certo modo, proprio perché hanno usato certe parole nei nostri confronti”. Riguardo al documentario che è circolato giorni fa e che getta discredito sui risultati delle indagini della Procura di Roma, l’avvocata della famiglia Regeni, Alessandra Ballerini, ha annunciato: “Nei prossimi giorni presenteremo una querela per diffamazione alla Procura di Roma per quello che viene detto in quel filmetto, più che documentario, perché di scientifico non ha nulla, viene offeso Giulio, i suoi genitori, oltre che la Procura della Repubblica pesantemente”.

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NUOVI TESTIMONI RACCONTANO LE TORTURE A GIULIO

L’avvocata ha continuato: “Quello che è accaduto di positivo è che nelle ultime settimane si sono fatti avanti nuovi testimoni, in particolare due persone che erano in un luogo di detenzione, e che affermano di aver assistito al momento in cui Giulio è stato portato nella stanza delle torture, avrebbero sentito mentre lo interrogavano e l’avrebbero rivisto riportare indietro. E questo per ben due volte. Hanno sentito mentre gli dicevano ‘Chi ti ha insegnato a resistere così bene alle torture?’ e l’altra, terribile, ‘L’Italia non ti salverà'”. Ancora l’avvocata Ballerini su cosa potrebbe accadere ora: “A me adesso fa paura la debolezza della Procura egiziana, del regime; dal punto di visto processuale sono perdenti, noi abbiamo già vinto, c’è un rinvio a giudizio di 4 imputati. Ci sono indizi gravi, precisi e concordanti e sono i primi 4. C’è un altro fascicolo di ignoti che si riempirà di nomi e andrà ai vertici delle persone che hanno ordinato di fare tutto il male del mondo su Giulio, loro sanno che la loro impunità ha una scadenza, si comportano come animali feriti, sono disperati e la disperazione in quel Paese porta all’efferatezza, sono capaci di tutto”. Per Ballerini, “dato che hanno ancora effetti personali di Giulio in mano, li metteranno nella tasca di qualcuno, elimineranno questa persona e diranno che è stato lui, questa è una delle possibilità”.

“L’AMBASCIATORE ITALIANO CI RACCONTI CHE COSA STA FACENDO”

Infine Paola Deffendi sull’Ambasciatore italiano in Egitto, Giampaolo Cantini, ha dichiarato: “L’ambasciatore è ancora là, noi lo richiamiamo e con noi tanti lo richiamano. Ricordiamo che a fine estate, primi di autunno dovrebbe finire il suo mandato. Col richiamo forse hanno paura di rovinargli la carriera ma non è questo, venga pure a raccontarci che cosa ha fatto e che cosa non fa. L’aspettiamo, e con noi tutto il popolo giallo”.

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