FIRENZE – Come per l’udienza del 2 aprile Francesca Fioretti, compagna dell’ex capitano della Fiorentina Davide Astori, trovato senza vita il 4 marzo 2018 in un albergo a Udine alla vigilia della partita che la squadra toscana avrebbe dovuto giocare nella città friulana, ha raggiunto il palazzo di giustizia di Firenze. È attesa per oggi, infatti, la sentenza del processo con rito abbreviato a carico di Giorgio Galanti, ex direttore dell’istituto di medicina sportiva dell’ospedale fiorentino di Careggi, accusato di omicidio colposo. Per il medico il pm Antonio Nastasi ha chiesto una condanna a un anno e sei mesi. Galanti, secondo quanto ha riferito ai cronisti il suo legale, Sigfrido Fenyes, entrando in tribunale, non dovrebbe essere presente in aula.
Tra i passaggi salienti del procedimento c’è l’udienza di febbraio, focalizzata sulla perizia che il giudice Angelo Antonio Peruzzi ha affidato al medico legale Gianluca Bruno e al cardiologo Fiorenzo Gaita. Nel lavoro portato a termine dai due esperti viene evidenziato che le anomalie emerse durante la prova da sforzo del calciatore si potevano approfondire con l’holter cardiaco, tuttavia, anche in quel caso, la patologia che affliggeva Astori (cardiomiopatia aritmogena biventricolare) sarebbe stata difficile da intercettare. Quindi, in conclusione, non si sarebbe potuto evitare la morte. Di parere opposto, invece, sono i pm fiorentini che contestano a Galanti il rilascio di due diversi certificati di idoneità, a luglio 2016 e a luglio 2017: via libera concessi anche se nelle prove da sforzo vennero rilevate delle aritmie.
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