VENEZIA – I salici come sentinelle ‘curative’ dei Pfas, le sostanze perfluoroalchiliche che tanto hanno allarmato il Veneto. La presenza dei Pfas in alcuni corpi idrici superficiali, sotterranei e negli scarichi di acque reflue di un’estesa area del Veneto ha innescato “il piĂą grave inquinamento delle acque della storia italiana” con tre province interessate (Vicenza, Padova e Treviso), 350.000 persone coinvolte, gravi problemi di carattere sanitario e sociale. “E poi indagini, processi, ricorsi che si protraggono da un decennio”. Ma ora, prosegue Veneto Agricoltura, “su questo drammatico quadro potrebbe inserirsi un interessante progetto europeo, ‘ZEROPOPs’ (Costruire un futuro a basse emissioni di carbonio e resiliente ai cambiamenti climatici: ricerca e innovazione a sostegno del Green Deal Europeo), finanziato dal Programma Horizon 2020”. Lo ha presentato la stessa Veneto Agricoltura d’intesa con altri 26 soggetti partner (enti di ricerca, UniversitĂ , agenzie territoriali, imprese) di 15 Paesi europei e Australia.
L’obiettivo è valutare l’impatto ambientale dei Pfas alogenati e le relative implicazioni socioeconomiche, individuando soluzioni efficaci derivanti dalle colture agroforestali. Cioè valutare anche “tecnologie innovative per il rilevamento della presenza di queste famigerate sostanze e individuare soluzioni efficaci, con particolare attenzione al ruolo che può svolgere il suolo e talune colture agroforestali nell’azione di mitigazione e phytoremediation”, che è la tecnica di bonifica naturale dei suoli che utilizza alcune piante capaci di fitoestrarre metalli pesanti o indurre la degradazione di composti organici in terreni contaminati.
Se il progetto sarà approvato dall’Unione Europea, il compito di Veneto Agricoltura sarà individuare e gestire, in collaborazione con l’Università di Padova, uno dei siti sperimentali del progetto che verrà realizzato all’interno della “zona rossa” nei terreni di Lonigo dell’Istituto Strampelli della Provincia di Vicenza: qui verranno testate diverse specie di salice e diverse metodologie di distribuzione dell’acqua prelevata dalla falda e dai corsi d’acqua. Inoltre, Veneto Agricoltura si occuperà dell’attività di comunicazione rivolta alla cittadinanza e di formazione verso i soggetti del sistema della conoscenza (consulenti, rappresentati dell’associazionismo, ricercatori, e altri ancora).
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