Toti: “Apprendo con orrore che solo il 30% dell’autostrada ligure è stata ispezionata”

GENOVA – “Leggo con orrore le parole del capo ispettore del ministero delle Infrastrutture, questa mattina sul ‘Secolo XIX’, che candidamente ammette: ‘Solo il 30% dell’autostrada è stata ispezionata’. Quindi, fino ad ora, cosa è stato fatto da Aspi? E, fino ad ora, dove sono stati i funzionari del Mit? Forse in coda?”. Così su Facebook il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. “Migliorino minaccia dieci anni di cantieri e ci avverte che non possono chiuderli per l’estate- prosegue il governatore- caro ispettore Migliorino e cari signori di Autostrade, i cittadini liguri pagano le tasse come gli altri italiani e anche fior di pedaggi, quindi hanno il diritto di muoversi e di ripartire come il resto del Paese. Ma spetta a voi darci soluzioni compatibili per la nostra sicurezza e, al tempo stesso, la possibilità di muoversi. Se non siete capaci, andate a passare l’estate altrove… e anche l’autunno e l’inverno”. Per Toti, “a tre anni dal crollo del Ponte Morandi, dopo tante sofferenze e difficoltà, la Liguria non ha bisogno di scaricabarile, ma di soluzioni concrete”.

AUTOSTRADE. PARENTI VITTIME MORANDI: GRANDISSIMO RITARDO

“Da tre anni stiamo dicendo che la sicurezza dei cittadini deve essere al primo posto in un Paese civile, ma oggi viene alla luce che in questo tempo esistono ancora viadotti e ponti non controllati. Abbiamo passato un anno sospeso nella pandemia, con scarsa circolazione di persone e mezzi, e non siamo stati in grado di mettere mano con determinazione all’esecuzione di questi lavori improcrastinabili, una grandissima occasione mancata”. Così, in una nota, la presidente del Comitato ricordo vittime Ponte Morandi, Egle Possetti, commenta la chiusura ai mezzi pesanti del viadotto Valle Ragone sulla autostrada A12, tra i caselli di Lavagna e Sestri Levante.

“A quasi tre anni dalla tragedia del Ponte Morandi, un fatto estremamente grave- scrive Possetti- non sta a noi dare colpe, ma le soluzioni sono solo due: o il degrado è così vasto da non sapere dove iniziare e si lavora quindi per cercare di mettere toppe ove possibile, oppure manca la reale volontà di portare a termine la rimessa in sicurezza da parte di chi gestisce la concessione. Speriamo che qualche autorità possa capire quale sia la verità e possa porre rimedio”. Una cosa è certa, sottolinea la portavoce del comitato: “Siamo in grandissimo ritardo e la memoria del 14 agosto lo certifica ogni giorno”.

Possetti lamenta anche una scarsa attenzione mediatica nazionale al tema: non solo, a suo dire, la chiusura del viadotto “ieri è stata messa un po’ in sordina”, ma pochi media e quasi tutti locali hanno raccontato la settimana scorsa l’audizione in commissione alla Camera del comitato “proprio per parlare di questi problemi”. Anche per questo motivo annuncia che è in fase di organizzazione “un incontro con tutti i parlamentari piemontesi e liguri (regioni con maggior numero di vittime) per confrontarci con loro sulla questione. Pensiamo che queste tematiche abbiano molta rilevanza. Noi speriamo che un po’ di attenzione torni alle infrastrutture, alla concessione, alla messa in sicurezza del nostro patrimonio e alla presa di coscienza vera dei rischi a cui sono ancora sottoposti migliaia di cittadini. Speriamo che si ragioni sulla favola di Biancaneve magari in futuro, evitando di sollevare ora polveroni per non far vedere il carro armato che sta giungendo”.

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