Medio Oriente, caroselli a Gaza dopo la tregua con Israele: “Torniamo alla vita normale”

(Foto d’archivio)

ROMA – Manifestazioni di gioia si sono tenute nella Striscia di Gaza alla notizia del cessate il fuoco raggiunto nella serata di ieri tra le autorità di Israele e Hamas. L’enclave palestinese, dove vivono circa 2 milioni di persone di cui il 60% sono rifugiati a causa delle guerre succedutesi dal 1948, esce segnata da questo nuovo capitolo della guerra: 232 persone sono morte a causa dei raid dell’esercito israeliano, che il 10 maggio ha lanciato l’operazione ‘Guardiano delle mura’ in risposta al lancio di razzi da oltre il confine da parte di Hamas. I militanti del partito palestinese hanno esploso migliaia di razzi verso i centri abitati di Israele, il 90% dei quali intercettati dal sistema anti-missilistico israeliano dispiegato al confine. Ciononostante almeno dieci israeliani hanno perso la vita, tra cui anche dei minori. L’offensiva di Hamas è seguita dopo che il premier Benjamin Netanyahu ha ignorato l’ultimatum di ritirare l’esercito dalla Spianata della moschea Al-Aqsa, dove qualche giorno prima i militari avevano fatto irruzione mentre decine di persone erano raccolte in preghiera per celebrare la fine del mese sacro di Ramadan.

عرس ,, Ù�رحة ,, Ù�ÙŠ أرض العزة غزة الآن .. الجميع Ù�ÙŠ الشوارع يحتÙ�Ù„ , الحمد لله 🎉🇵🇸🚨 pic.twitter.com/9FHlxEACmR— مصطÙ�Ù‰ عياش – Mustafa Ayyash (@mostafaayyach) May 20, 2021

LEGGI ANCHE: Medio Oriente, Israele accetta proposta di tregua ‘senza precondizioni’

IL RUOLO DI AL-SISI E BIDEN

Video che circolano sui social network mostrano le persone festeggiare nelle strade di Gaza, sventolando bandiere della Palestina. “La guerra è finita, da ieri non sono cadute altre bombe. Siamo potuti tornare alla nostra vita normale” ha confermato all’agenzia Dire Karim, un ragazzo di Gaza. Ieri, la proposta di mediazione accettata dal gabinetto del premier Netanyahu è stata presentata dall’Egitto. In serata scambio di ringraziamenti tra il presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi e l’omologo statunitense Joe Biden per il ruolo rispettivamente svolto in questa operazione di mediazione. Mentre l’Egitto, con Francia e Giordania, aveva presentato una risoluzione al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per ottenere la tregua, lavorando al contempo con le parti, Biden si è mosso in autonomia: ha avuto quattro colloqui telefonici con Netanyahu per suggerire una soluzione del conflitto, mentre al Consiglio di sicurezza ha impiegato il diritto di veto per bloccare ogni risoluzione di pace.

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