ROMA – “Finora l’Italia ha donato 86 milioni di euro a COVAX e altri 30 milioni a progetti multilaterali collegati. Oggi sono molto lieto di annunciare che, questa settimana, intendiamo aumentare in modo significativo questo contributo e incrementarlo almeno di 300 milioni di euro” ha spiegato il premier Mario Draghi, aprendo i lavori del Global Health Summit. “Dobbiamo anche aiutare i paesi a basso reddito, compresa l’Africa, a produrre i propri vaccini. Probabilmente avremo bisogno di più cicli di vaccinazione in futuro, e aumentare la produzione è essenziale”.
“INCENTIVARE LA PRODUZIONE DI VACCINI IN LOCO”
“Bisogna incentivare la produzione dei vaccini nei paesi a basso reddito. Il suggerimento è quello di introdurre una rinuncia ai brevetti. L’Italia è aperta a questo purché ci sia un limite temporale e non sia un disincentivo all’innovazione per le società farmaceutiche”. Così il premier Mario Draghi aprendo i lavori del Global Health Summit.
“SERVE SOSTEGNO FINANZIARIO E CON COMPETENZE SPECIALIZZATE”
Rispetto alla sospensione a tempo dei brevetti sui vaccini, la proposta che ha probabilmente “più possibilità di essere realizzata” prevede “il sostegno finanziario e con competenze specializzate” ai paesi a basso reddito dice Draghi aprendo i lavori del Global Health Summit. “L’Italia accoglie con favore l’iniziativa della Commissione Europea volta a produrre vaccini e prodotti sanitari nei paesi a basso e medio reddito. Vogliamo coinvolgere le nostre aziende farmaceutiche e i nostri centri di ricerca per sostenere la produzione, in particolare in Africa. E lo faremo insieme ad altri paesi partner, tra cui Francia e Germania”, aggiunge Draghi.
“INACCETTABILE LA DISPARITÀ DI VACCINAZIONI TRA PAESI RICCHI E A BASSO REDDITO”
“Dopo un anno e mezzo cominciamo a vedere la fine di questa tragedia”, dichiara Draghi, sottolineando che “le differenze” nelle percentuali di vaccinazione tra i paesi più ricchi e quelli a basso reddito “sono sbalorditive”. “Sono state somministrate quasi 1,5 miliardi di dosi di vaccini, in oltre 180 paesi in tutto il mondo. Solo lo 0,3% di queste si trova in paesi a basso reddito, mentre i paesi più ricchi ne hanno somministrate quasi l’85%. Queste disparità non sono solo inaccettabili. Sono anche una minaccia”, dice Draghi.
“L’ITALIA È STATA COLPITA DURAMENTE, MA HA IMPARATO LA LEZIONE”
“L’Italia è stata uno dei paesi colpiti per primi e più duramente dalla pandemia. Abbiamo imparato le nostre lezioni e vogliamo metterle a frutto – ha aggiunto il presidente del consiglio -. Nella veste di presidenza del G20, vogliamo guidare la spinta globale a progettare migliori risposte globali alle crisi sanitarie attuali e future”, aggiunge il premier.
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