Comunali Milano, Salvini valuta una donna: spunta il nome di Racca, presidentessa Federfarma

Di Nicolò Rubeis

MILANO – Il giorno del vertice del centrodestra sulle comunali- milanesi e non solo- è arrivato. I big (Salvini per la Lega, La Russa e Meloni per Fdi, Tajani e Ronzulli per Fi oltre a Lupi per Nci e il senatore De Poli per l’Udc) si riuniranno intorno alle 17-17.30. Ma sul tavolo non ci saranno solo i nomi dei candidati per Milano e Roma.

A pesare sono soprattutto le frizioni tra il Carroccio e Fdi sul caso Copasir e la costante crescita di Meloni nei sondaggi. Salvini non vuole perdere la leadership del centrodestra e si difende con gli artigli (“Sorpasso Fdi? Quando sbarcano gli ufo ci porremo il problema”, il suo commento). Per questo il vertice di oggi si prospetta incandescente e molto probabilmente non risolutivo sul fronte amministrative.

Per quanto riguarda Milano, su tutte ci sarebbe la novità del “profilo femminile che potrebbe mettere tutti d’accordo”, ossia quello della presidentessa di Federfarma Lombardia Annarosa Racca, Ambrogino d’oro nel 2016. Il leader della Lega potrebbe poi mettere nero su bianco la candidatura di Fabio Minoli, direttore relazioni esterne della farmaceutica Bayer con un passato politico in Fi, prontamente supportato dalla lista civica di Gabriele Albertini. Ma gli alleati non hanno gradito prima i ‘no’ incassati dall’ex sindaco e poi le sue fughe in avanti con tanto di nomi ideali. Paradossalmente, è proprio l’endorsment di Albertini l’ostacolo più grande tra Minoli e la corsa a Palazzo Marino.

Le indiscrezioni degli ultimi giorni sembravano introdurre nella partita anche Diana Bracco tra le ‘quote rosa’ (ex Confindustria, ora a capo di una fondazione che porta il suo cognome), e negli ultimi tempi Salvini aveva sondato pure Daniela Javarone, ex madrina dei City Angels. Un altro potenziale candidato che la Lega potrebbe presentare al vertice è l’eurodeputato Antonio Rinaldi, ex docente universitario di economia. Un profilo molto ‘romano’ e politico.

Forza Italia invece, si presenterà alla riunione spingendo su Maurizio Lupi. Negli ultimi giorni il portavoce nazionale Antonio Tajani più volte ha parlato dell’ex assessore meneghino ora a capo di Noi con l’Italia, come di “un ottimo candidato” per il capoluogo lombardo (endorsement condiviso a fari spenti anche dal coordinamento lombardo azzurro).

Uomini vicini al ciellino assicurano che la suggestione Palazzo Marino è sempre viva e lui stesso più volte ha lasciato intendere che se arrivasse “una domanda” corale e convinta da parte di tutti, non si tirerebbe certamente indietro. Da Nci sostengono che ci siano tutte le credenziali ora “per puntare su un profilo politico”, proprio come quello dell’ex ministro alle Infrastrutture. Ma Lupi, che riceverebbe il pieno appoggio di Berlusconi (sarebbe stato lo stesso Cavaliere a chiamarlo e a spingere su di lui dall’inizio), continua a non convincere Salvini e ad avere “rapporti personali” non idilliaci con alcuni personaggi di rilievo del Carroccio.

Oltre a questo la linea indicata dalla Lega, e condivisa da Giorgia Meloni, è quella di candidare nelle maggiori città al voto esponenti della società civile e non profili politici. Per questo potrebbe rientrare in pista il manager del gruppo Pellegrini Roberto Rasia Dal Polo, l’unico a essere ‘sceso in campo’ ormai mesi fa. Rasia però, non ha mai scaldato il cuore di Forza Italia e Fdi. Chi ha avuto modo di parlarci ultimamente, assicura che nella testa di Rasia l’idea di fare il sindaco non è svanita e che sottotraccia spera ancora in una chiamata alle armi, nonostante “i mesi persi” a rincorrere nomi (come Albertini) che sarebbero potuti servire a farlo conoscere alla città.

Fdi invece probabilmente al tavolo continuerà a sostenere l’ex manager di Telecom, ora a capo di Melita Italia, Riccardo Ruggiero, disposto a quanto risulta anche a contribuire economicamente nella campagna elettorale. Dal suo entourage però confermano che dopo i contatti registrati negli ultimi mesi con esponenti di Fdi al momento prevale “il silenzio assoluto”. Da Fdi la stima è ampia, soprattutto quella di Ignazio La Russa, che lo conosce da 20 anni. L’unico scoglio sarebbe rappresentato dal fatto che non ha mai avuto ruoli attivi in politica “ma se non lo mettiamo alla prova non lo sapremo mai”, assicurano da Fdi.

La compagine di Meloni poi, non ha mai nascosto il gradimento verso il docente della Bocconi Maurizio Dallocchio (testato da Fdi negli ultimi sondaggi insieme a Lupi, Rasia e Ruggiero), il quale però più volte ha declinato la sua candidatura. Dubbi reali o voglia di non esporsi? Se permanesse il veto su Lupi l’altro nome di Forza Italia è quello di Simone Crolla, a capo della Camera di Commercio americana in Italia, che recentemente ha incontrato gli esponenti azzurri in video chiamata (tutti rimasti “piacevolmente sorpresi”) per presentare le sue idee per il futuro della città, mentre l’editrice Federica Olivares resta quotata come capolista degli azzurri. per comporre definitivamente il quadro Matteo Salvini potrebbe addirittura fare un blitz ad Arcore, per parlare ‘faccia a faccia’ con Silvio Berlusconi sui nodi più spinosi delle amministrative.

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