ROMA – Il presidente di transizione del Mali, Bah N’Daw, e il suo primo ministro, Moctar Ouane, nella serata di ieri sono stati condotti da un gruppo di uomini armati dell’esercito nella base militare di Kati, alle porte di Bamako: lo riferiscono fonti di stampa concordanti, secondo le quali i due sarebbero stati “arrestati”. Nella base, situata a circa 15 chilometri dalla capitale, era partito il golpe con il quale era stato deposto ad agosto l’allora presidente Ibrahim Boubacar Keita. In Mali è da giorni in corso uno sciopero generale al quale hanno aderito diverse categorie professionali. Per oggi era atteso un rimpasto nell’esecutivo, annunciato dall’emittente nazionale Ortm.
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L’UE CONDANNA E MINACCIA SANZIONI
Il Consiglio europeo si è associazione a una dichiarazione della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas/Cedeao) e dell’Unione africana e ha “condannato con forza il sequestro del presidente della transizione del Mali e del primo ministro”, chiedendone un immediato rilascio. L’Unione europea si è detta pronta ad esaminare “misure mirate contro i leader politici e militari che ostacolano la transizione maliana”.
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