ROMA – Lâattore Elliot Page, fu Ellen, ha pubblicato il suo torso nudo post mastectomia. Ha celebrato al motto di âgioia transâ, in costume, con scatti immortalati su Istangram, quello che per moltissime donne rappresenta menomazione e dolore, oltre che rischio di morire. Tutto tranne che la gioia.
Lo scorso dicembre aveva annunciato di essere trans e queer cioè una persona non binaria che non si sente nĂŠ uomo nĂŠ donna (entrambi? O nulla?). Un duale per dirla con il greco antico. Anzi no perchĂŠ di duale, se si osservano le foto di Elliot Page, non câè proprio nulla. Del transito (se la parola trans, latino in mano, ha ancora un significato) si vede ben poco, perchĂŠ tutto quel che si osserva è un uomo in pantaloncini. Magari transiterĂ . Ă evidente, eppure taciuta inspiegabilmente nelle moine dei social, una contraddizione logica, nĂŠ morale nĂŠ etica. Se non ti senti nĂŠ donna, nĂŠ uomo (quindi entrambi o niente?), perchĂŠ Elliot che eri Ellen, ti togli il seno che connota biologicamente lâorganismo delle donne? Allora ti senti un uomo, o vuoi diventare uomo? Legittimo, ma chiariamolo. Se sei entrambi, perchĂŠ sei diventato Elliot e il tuo nuovo corpo vuole apparire con le sembianze di un uomo, magari con lâutero, chiedo, che di transito ha ben poco? Non sarĂ , mi viene questo sospetto, che semplicemente non vuoi essere una donna ma ora va di moda dirlo in altro modo? PerchĂŠ a onor di logica è quello che sembra.
Una donna che perde le tette per una malattia non smette di essere donna. Ma se, Ellen, non vuoi essere una donna e ti togli le tette è quello che trasmetti a chi ti osserva e magari ti segue pure. E soprattutto ecco servito lâattacco che nessuno vuole vedere. Ă la diminutio del femminile sotto mentite spoglie. + il rifiuto delle donne. Che siano uomini con le sembianze di donna che tengono il pene, che siano Ellen con la vagina che mostra la mastectomia come un bel ragazzetto. Ă la morte delle donne. Senza spargere sangue ma non con meno violenza.Â
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