Svolta ‘green’ del sistema portuale sardo: a Oristano il primo carico di Gnl

CAGLIARI – Con il primo scalo della nave “Lng Avenir Accolade” al porto di Oristano-Santa Giusta, la Sardegna entra ufficialmente nella nuova era del Gnl. Questa mattina, il presidente della Regione, Christian Solinas, il viceministro dello Sviluppo economico, Alessandra Todde, il presidente di Higas, Roberto Madella ed il presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sardegna, Massimo Deiana, hanno tagliato il nastro per inaugurare “un ulteriore salto di qualità del sistema portuale sardo nello scenario mediterraneo- si legge in una nota congiunta di Higas e Adsp- ma anche, e soprattutto, una solida base di avvio del complesso processo di metanizzazione dell’isola”.

La nave Avenir Accolade -varata dal cantiere cinese Keppel Offshore & Marine di Nantong nel mese di marzo 2021, e giunta in Mediterraneo lo scorso 16 maggio- dopo il carico di Gnl dalla Fsru (deposito galleggiante) nell’isola di Krk in Croazia, è approdata oggi nello scalo marittimo oristanese. Qui, attraverso un braccio di carico dedicato, ha immesso i primi 7.000 metri cubi di gas naturale liquefatto nel nuovo terminale di stoccaggio realizzato dalla giovane società che unisce, sotto un’unica sigla, l’esperienza ultra trentennale di tre aziende: Avenir Lng, Gas&Heat e Cpl Concordia. L’operazione è frutto di una sinergia tra Autorità di sistema portuale, Regione Sardegna, Higas, Autorità marittima e Consorzio industriale provinciale di Oristano, e introduce, per la prima volta nei serbatoi criogenici sardi, il Gnl, combustibile naturale a basso impatto ambientale, dall’elevata sicurezza, e dal costo notevolmente contenuto.

Duplice la funzione del deposito nel porto oristanese. Da una parte, un importante servizio di bunkering nel pieno centro del Mediterraneo, dedicato alla sempre crescente flotta di navi ibride. Aspetto, questo, che, oltre a generare un notevole traffico in arrivo per lo scarico del Gnl, consente di trasformare il porto in un potente attrattore per il rifornimento di navi di ultima generazione. Dall’altra, la disponibilità del gas naturale liquefatto al centro dell’isola, che sarà in grado di garantire un iniziale approvvigionamento nei bacini già presenti in Sardegna (in questo caso il gas verrebbe trasportato con appositi mezzi cisterna) e, nell’immediato futuro, potrebbe anche alimentare direttamente il metanodotto nel versante ovest della dorsale sarda.

Mensile, in questa prima fase, la frequenza di scali delle navi gasiere previsti. Periodicità che potrebbe aumentare in dipendenza della richiesta di approvvigionamento. Massima la sicurezza delle procedure di stoccaggio e scarico. L’impianto Higas, infatti, è strutturato in sei serbatoi modulari realizzati con materiali speciali, idonei a contenere il gas ad una temperatura di -162 gradi, e rinforzati con doppia parete per garantire il contenimento del liquido anche in caso di eventuali perdite. Le eventuali criticità in fase di scarico dalla nave, invece, verrebbero totalmente mitigata dalla temperatura esterna che genererebbe l’immediata evaporazione e dispersione del gas, senza pertanto lasciare alcuna traccia negli ambienti circostanti.

“È un percorso iniziato nel 2014, culminato lo scorso 26 aprile con l’ottenimento dell’autorizzazione all’esercizio provvisorio del deposito costiero di Higas, della capacità di 9.000 metri cubi- spiega Madella-. Percorso che ha unito la lungimiranza e la determinazione dei propri azionisti all’unità di intenti delle autorità e del territorio, che si sono congiuntamente adoperate per il raggiungimento dello scopo. Questo è per noi un passo decisivo verso la completa funzionalità dell’impianto che potrà iniziare a svolgere l’attività commerciale a pieno servizio entro la metà di giugno”. Ora, prosegue, “ci attende una nuova sfida: la conversione dei consumi energetici a favore del Gnl. Contiamo ancora una volta nella collaborazione degli abitanti dell’isola che potranno beneficiare, fin da ora, dei vantaggi tecnici economici ed ambientali conseguenti all’uso del metano”.

Quello odierno “rappresenta il salto definitivo di qualità del sistema portuale sardo verso una dimensione green europea- spiega Deiana-. Un risultato eccezionale che, nel più proficuo spirito di collaborazione tra il nostro Ente, La Regione Sardegna, la società Higas, la Capitaneria ed il Consorzio industriale di Oristano, abbiamo raggiunto in tempi record. Un primo scalo sardo è, quindi, ufficialmente già pronto a soddisfare la richiesta di Gnl da parte delle numerose compagnie armatoriali che, negli ultimi anni, stanno investendo nella realizzazione di navi green. Una realtà forte di una posizione baricentrica che, sono certo, conferirà alla Sardegna un ruolo strategico per il bunkeraggio nel Mediterraneo e, allo stesso tempo, contribuirà ad un’accelerazione nel tanto atteso processo di metanizzazione dell’isola”.

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