Patrimonio mobiliare, il 2015 col segno “più”

Redazione

Il bilancio appena approvato dalla Cassa nazionale di previdenza dei ragionieri è il primo che registra la contribuzione alla formazione del risultato economico delle gestioni patrimoniali mobiliari. L’affidamento dei mandati è stata fatta alla fine di giugno del 2015 a conclusione di un lungo processo di selezione avvenuto attraverso la gara europea bandita nell’ottobre del 2014. Il primo conferimento della liquidità ai gestori, di euro 600 milioni, è avvenuto il 25 giugno 2015. “Tale importo – spiega Giuseppe Scolaro, vicepresidente dell’Istituto previdenziale – rappresenta circa un terzo del patrimonio investito della Cnpr. I mandati di gestione sono stati fortemente influenzati dagli eventi di politica economica che hanno caratterizzato il secondo semestre 2015. A fine giugno si è avuta la prima correzione dei mercati dovuta alla crisi del debito sovrano greco, in parte attenuata negli effetti dai gestori aggiudicatari, attraverso un rinvio del processo di costruzione dei portafogli nella prima decade di luglio. Ben più difficile si è viceversa rivelato da gestire il problema che si è avuto ad agosto, con la crisi dei mercati azionari cinesi, dove le correzione dei mercati sono state molto più violente e di ampiezza maggiore”.

Ma quali i risultati realizzati dai cinque gestori? “L’asset allocation realizzata nel complesso dalle gestioni patrimoniali è risultato essere sempre sopra il portafoglio di riferimento, grazie alle strategie implementate separatamente da ciascun gestore”, sottolinea Scolaro. “Osservando i dati al 31 dicembre 2015 il controvalore di mercato del portafoglio affidato ammontava complessivamente ad euro 605,21 milioni a fronte degli euro 600 milioni affidati. I gestori sono riusciti a limitare le perdite nei periodi di flessione dei mercati e ad intercettare comunque le fasi di rialzo. È importante sottolineare che il contributo di ogni singolo gestore al risultato complessivo è stato positivo, seppur di ampiezza diversa. Abbiamo notato nel tempo i diversi posizionamenti tattici, più o meno aggressivi e le diverse strategie applicate dai diversi gestori che hanno contribuito ad ottenere i risultati citati e a rendere il portafoglio complessivo meno rischioso dei singoli portafogli (ad esempio la volatilità annualizzata, pari al 6,14%, è risultata di fatto inferiore con quella implicita nel portafoglio obiettivo, pari al 6,41%)” Risultati positivi che quindi fanno ben sperare per il futuro della Cassa.

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