Colombia, Indepaz: “In piazza c’è il futuro, ma i soldati sparano”

ROMA – Una “forza trasformatrice nuova” che crea “nuovi modelli di organizzazione comunitaria” e “mette insieme le istanze di classe media, studenti, artisti, giovani e contadini”. Al contempo, però, anche “una decisa azione immediata per chiedere misure che possano alleviare gli effetti della pandemia di Covid-19”. Sono questi, secondo il presidente della ong Indepaz, Camilo Gonzalez Posso, intervistato dall’agenzia Dire, i due livelli lungo cui si sviluppa la mobilitazione del “Paro nacional”.

Nata il 28 aprile per protestare contro un disegno di riforma fiscale che metterebbe sotto pressione la classe media e i piĂš poveri, poi revocata dal Congresso, la protesta è diventata ora “un’esplosione generalizzata” e “la piĂš grande mobilitazione della storia recente della Colombia”, secondo il presidente di Indepaz.

Secondo la ong Temblores, sono oltre 45 gli omicidi “presumibilmente a opera di esponenti” della polizia e dell’esercito e migliaia “gli atti di violenza” attribuibili ai corpi di sicurezza registrati durante la gestione delle manifestazioni, che vedono nella cittĂ  di Cali, capitale del dipartimento sud-orientale della Valle del Cauca, l’epicentro delle violenze. Solo il 29 maggio, stando a media colombiani concordanti, 13 persone hanno perso la vita negli scontri con le forze dell’ordine.

Secondo Gonzalez Posso, ingegnere chimico di formazione, giĂ  ministro della Salute in Colombia tra il 1990 e il 1992, le manifestazioni di questi giorni “si distinguono dalle precedenti ondate di protesta contro i pacchetti di leggi neoliberiste del governo, come quella del 2019”, sia per “le caratteristiche di esplosivitĂ , diffusione e trasversalitĂ  nella societĂ  colombiana” sia per la “costanza”. “Oltre un mese in piazza”, dice il presidente, piĂš di 5mila atti di protesta” che giorno dopo giorno “danno corpo a un malessere di fondo e lo fanno sviluppando forme di auto gestione nuove”.

A fronte di tutto questo c’è la risposta di un governo sempre “piĂš debole”, che Gonzalez Posso definisce “bicefalo”. “E’ ormai chiaro a tutti infatti – dice l’attivista – che il presidente Ivan Duque amministra ma a decidere è il leader del partito, l’ex presidente Alvaro Uribe”. E quindi all’ex capo di Stato, a capo del Centro DemocrĂĄtico e al potere in Colombia dal 2002 al 2010, che Gonzalez Posso attribuisce la paternitĂ  di “una gestione basata sulla militarizzazione e il ricorso a teorie cospirazioniste che vorrebbero l’asse ‘Cuba-Venezuela-Russia’ come ispiratrice della mobilitazione, che sarebbe poi infiltrata da gruppi terroristici”.

Il risultato di questo approccio, che l’ex ministro definisce “delirante”, sarebbe comunque concreto. “Il dispiegamento dell’esercito deciso a inizio maggio è parte di una strategia di guerra e ci ha avvicinato a un sostanziale stato di assedio” denuncia Gonzalez Posso. A oggi il governo di Duque ha perso giĂ  due ministri che si sono dimessi, Alberto Carrasquilla, alle Finanze, e Claudia Blum, agli Esteri, e ha dovuto rinunciare anche a un altro progetto di riforma, stavolta nel settore della salute. “A tutto questo non ha accompagnato misure che proiettino le persone fuori dalla crisi, positive” dice Gonzalez Posso. “Sono stati lentissimi nel proporre qualsiasi pacchetto di misure a sostegno della popolazione”.

Sollecitato sull’eventualitĂ  di definire la mobilitazione in atto “generazionale”, il presidente di Indepaz dice che “la gioventĂš è sicuramente l’avanguardia in strada”, ma che “la protesta è multi-settoriale e multiforme”. “La generazione contro la quale si combatte davvero, tutti insieme, è quella di governi neoliberali e neoconservatori che non offrono futuro alcuno” dice Gonzalez Posso. “Ci aspetta un futuro fatto di grandi sfide, ma stavolta anche di trasformazioni radicali”.
]]

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it

Correlati

advspot_img
advspot_img
advspot_img
advspot_img
advspot_img
advspot_img
advspot_img

Ultim'ora

Infortuni, Safety expo: “Al centro gli obiettivi sulla sicurezza del lavoro raggiunti e da raggiungere”

(Adnkronos) - "Alla vigilia della Giornata mondiale della salute e sicurezza sul lavoro (28 aprile) e della Festa dei lavoratori (1 maggio), non accennano a diminuire gli incidenti sul lavoro in Italia. Al contrario di ogni aspettativa e auspicio, secondo i dati provvisori resi noti dall'Inail, i primi due mesi dell'anno, confrontati con lo stesso

Pa, Pucci (Telecomunicazioni): “Sistemi di monitoraggio, qualitĂ  di aria e acqua prioritarie”

(Adnkronos) - “Abbiamo fatto un'indagine per capire livelli di adozioni livelli Iot all'interno delle amministrazioni e per fornire nostro supporto nel superare difficoltà incontrate”. Si parla di questo nella relazione ‘Indagine adozione IoT: primi riscontri e valutazioni’, di Mario Pucci, Commissione telecomunicazioni. Il tutto durante gli "Stati generali delle ingegnerie digitali" in corso di svolgimento

Innovazione, Iannicelli (Ordine Ingegneri): “Digital skill, tra gli ultimi in Europa”

(Adnkronos) - “Nelle digital skill degli individui tra i 16 e i 74 e siamo quart’ultimi, un paio di anni fa eravamo ultimi: le nostre competenze digitali sono inferiori in tutta Europa. Sono e rimarranno tali”. Questa la fotografia scattata da Carmelo Iannicelli, presidente Commissione Telecomunicazioni agli "Stati generali delle ingegnerie digitali" a Milano, evento