M5s, la resa di Casaleggio: “Violate le regole, era impossibile continuare”

ROMA – “Siamo arrivati ad un accordo perché era necessario separare le strade. Negli ultimi 16 mesi il Movimento ha deciso di violare così tante regole e principi di democrazia interna e di rispetto delle decisioni degli iscritti da rendere impossibile per noi continuare un percorso condiviso. Siamo arrivati a non vedere motivi per stare ancora insieme”. Lo ha detto Davide Casaleggio in un’intervista a ‘La Stampa’. Il presidente dell’associazione Rousseau ha sottolineato che “i soldi come la consegna degli iscritti non sono mai stati la causa del problema, ma un effetto. Il problema era che il Movimento non intendeva onorare gli impegni presi pagando i lavoratori che attendevano il dovuto da mesi. Il modello del Movimento 5 stelle ha consentito di ottenere il 33% di fiducia del Paese e ha dato la possibilità a migliaia di cittadini sconosciuti, come lo stesso Giuseppe Conte, di rivestire ruoli prestigiosi e di potere impensabili”. Poi l’atto di accusa di Casaleggio junior, figlio di Gianroberto che insieme a Beppe Grillò fondo il M5s: “Probabilmente quello che oggi non va più bene è che si vuole dare questa possibilità a persone ben definite”.

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CONTE: “IL NUOVO M5S AVRÀ UN RESPIRO PIÙ AMPIO”

Il nuovo Movimento “avrà un respiro più ampio e internazionale, sarà in costante dialogo con la società civile e con tutte le componenti sane del Paese. Allargheremo il nostro raggio di azione a tutti i ceti produttivi, anche a quelli a cui in passato non abbiamo guardato con la dovuta attenzione. Penso a tutta la filiera dei servizi, al commercio, alle piccole e medie imprese, ai lavoratori autonomi, ai professionisti”. Così l’ex premier Giuseppe Conte al ‘Corriere della sera’. Il leader in pectore del M5s ha spiegato di aver sentito il premier Mario Draghi: “Ci incontreremo presto. Questo periodo non ha giovato al M5S, ma con la nuova leadership tornerà a far sentire la sua voce in modo chiaro e forte e lavoreremo, come sempre, per il bene del Paese. Alcune decisioni hanno scontentato i cittadini e suscitato perplessità – ha spiegato l’ex presidente del Consiglio -, penso al sostegno alle imprese, ad alcuni indirizzi in materia di tutela dell’occupazione e di transizione ecologica. Disorientamento hanno provocato anche il condono fiscale e adesso l’emarginazione dell’Autorità anticorruzione. È normale che il disagio dei cittadini si ripercuota anche sulla forza che conserva la maggioranza relativa in Parlamento. Ma noi che abbiamo lavorato per la tenuta del Paese durante le fasi più acute della pandemia vogliamo essere protagonisti anche della ripartenza – ha aggiunto Conte – Lo saremo in modo leale e costruttivo senza rinunciare ai nostri valori e alle nostre battaglie”.

L’EX PREMIER: “NON SARÒ UN UOMO SOLO AL COMANDO”

Che leader sarà, Conte? “Un leader eletto democraticamente e chiamato a operare la sintesi in modo da orientare la rotta e tenere la barra dritta. Non avremo un uomo solo al comando, ma nuove figure e ruoli con numerosi organi che si occuperanno di rapporti col territorio, rapporti internazionali, iniziative legislative, scuola di formazione…”. Il leader in pectore del Movimento ha anche dettato l’agenda dei prossimi passi da compiere dopo la separazione da Rousseau: “Dopo che i tecnici avranno verificato i dati degli iscritti annunceremo le tappe, lanceremo il cronoprogramma e anche la manifestazione a cui stiamo lavorando. Ho assunto con grande entusiasmo l’impegno a elaborare il nuovo progetto e portare il nuovo statuto, che sarà votato prima delle cariche elettive. Il leader sarà eletto dagli iscritti. Li consulteremo ancor più di prima, attraverso una piattaforma telematica che rimarrà lo strumento principale”.

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