Ecco il ddl del Pd per la riduzione del gender gap: “Dalla conciliazione alla condivisione”

Di Pietro Battaglia

ROMA – “Il disegno di legge è frutto di un lavoro corale che è centrale per il rilancio del Paese. Da domani il Parlamento avrà a disposizione il nostro testo che punta a fornire degli strumenti in più per arginare il gender gap soprattutto dal punto di vista occupazionale. La nostra proposta è rivoluzionaria perché si impone di non parlare più di conciliazione tra famiglia e professione, ma di condivisione. Una donna deve avere le stesse opportunità di un uomo dal punto di vista della crescita lavorativa”. A dirlo è Tommaso Nannicini, primo firmatario del Disegno di legge del Partito Democratico assieme alla collega Valeria Fedeli ‘Interventi per l’equità di genere nel tempo dedicato al lavoro e alla cura dei figli’, presentato oggi pomeriggio nella sala Nassyria al Senato.

“Il Ddl- continua il senatore del Pd- garantisce nuovi strumenti di welfare: vengono riscritti gli istituti che riguardano i congedi per padri e madri perseguendo uno schema più egualitario. Vengono previsti per la prima volta cinque mesi di paternità obbligatoria, facendo sì che ci sia un’eguale retribuzione tra donne e uomini sia nel caso della paternità che della maternità. Tutte le azioni presentate nel disegno di legge sono estese non solo ai lavoratori dipendenti, ma anche agli autonomi. La maternità, inoltre, con il nostro provvedimento avrà una copertura retributiva del 100%”.

Nannicini ha illustrato anche gli interventi a tutela delle aziende che devono essere protagoniste nel processo di azzeramento del gender gap. “Saranno previsti- conclude- sgravi fiscali per le imprese al fine di incentivarle a valutare la genitorialità non come un limite ma come un’opportunità. Non a caso riteniamo decisivo che ci sia un manager della condivisione, capace di assistere i lavoratori che si apprestano a diventare genitori, mettendo così a conoscenza le aziende stesse degli strumenti di cui dispongono”.Secondo Chiara Gribaudo, deputata del Partito democratico, “il Ddl rappresenta una rivoluzione culturale che prevede il passaggio dalla conciliazione alla condivisione. Questa non può essere solo una battaglia porta avanti da donne ma deve esserci anche il supporto degli uomini e la presenza di Nannicini ne è una dimostrazione. Bisogna investire su nuovi strumenti di welfare: potenziare gli asili nido, investire sulla genitorialità e invertire il trend sulle natalità. Le aziende devono farsi trovare pronte e sono chiamate a investire di più sul part- time soprattutto per le donne. Domani in Commissione Lavoro della Camera riprenderemo a votare gli emendamenti relativi al testo sulla parità salariale. Questo è un ulteriore segnale per ridurre il gender gap”.

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