I numeri del ddl Zan, tra franchi tiratori e obiettori di coscienza

ROMA – Al Senato si fanno i conti sul possibile voto in aula sul ddl Zan che dovrebbe tenersi dal 13 luglio in poi. Domani ci sarĂ  un anticipo di votazione, con la seduta convocata per le ore 16 sul calendario d’aula. In realtĂ  si tratta di una votazione diversa. Prima di tutto perchĂ© avverrĂ  a voto palese. E poi perchĂ© seppure per motivi opposti, sia i favorevoli e che i contrari al ddl Zan hanno interesse ad andare in aula. Il voto nell’emiciclo di Palazzo Madama dovrebbe essere dunque dal 13, e resta da vedere quale schieramento si creerĂ  sugli emendamenti di Italia viva, che potrebbero passare in tutto o in parte con il voto del centrodestra e con la compartecipazione di franchi tiratori ex giallorossi. In linea del tutto astratta, fonti parlamentari calcolano che 6 senatori di area cattolica nel Pd e 5-6 malpancisti M5S potrebbero decretare la modifica del testo. Resta da vedere, come detto, cosa farĂ  Italia viva. Ma questo è un dubbio che riguarda le altre votazioni, non quelle sugli emendamenti di Italia viva. PerchĂ© se Renzi intesta alla Lega la volontĂ  di affossare il ddl Zan, è ovvio che se il testo rischia è sugli emendamenti di Italia viva. Il partito di Renzi non voterĂ  infatti con la Lega altre proposte di modifica, ma certamente voterĂ  i suoi stessi emendamenti. Ed è facile intuire che è su quelli che convergerĂ  il centrodestra. Sulla base di questo calcolo, il Pd intesta a Renzi la volontĂ  di decretare o meno la fine del ddl Zan. “La questione sta in questi termini”, dice Lia Quartapelle, della segreteria Pd, riunita stamani da Enrico Letta. Un margine di speranza viene dal gruppo, o meglio dal ‘gruppone’ misto. Composto da 46 senatori, si calcola che almeno la metĂ  potrebbe votare a favore del testo Zan. Se ciò accadesse questi senatori, insieme ad isolati senatori di centrodestra (in Forza Italia) favorevoli alla proposta del Pd, e a una sedizione silenziosa – una sorta di obiezione di coscienza tra i renziani – potrebbero accendere un’ultima fievole speranza per il ddl Zan. Ma sono tutti ragionamenti ipotetici. Il ddl senza Iv non ha i numeri. E se al tavolo dei capigruppo di domani mattina non ci sarĂ  un accordo, l’iter del ddl potrebbe arrestarsi il 13 luglio.

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