Marina Militare, il Capo di Stato Maggiore agli Allievi Ufficiali: “Salire sulla Vespucci sfida da vincere”

ROMA – “Grazie ai parenti e ai familiari per essere qua con noi. Quando ci siamo sentiti l’ultima volta in occasione del giuramento a dicembre dell’anno scorso, avevo sottolineato ed enfatizzato quanto importante fosse stato il lavoro che le famiglie hanno fatto per fare in modo tale che voi giovani allievi al momento debuttanti per entrare in prima classe, avendo passato tutte le prove, tutte le attività concorsuali: indice di un’educazione sana, di principi e valori che affondavano in radici profonde e quindi questo agevolava in maniera drastica il lavoro che l’Accademia, la Marina si apprestava a fare, complementando quello che le famiglie in maniera così impeccabile avevano già fatto. Il fatto che voi oggi siate schierati qua sul piazzale non è che una conferma di quello che avevo detto, del fatto che in effetti le famiglie hanno creato quella base solida su cui è stato costruito in questo primo anno la vostra formazione, grazie all’Accademia, grazie alla direzione impeccabile dell’Ammiraglio Biagi come comandante dell’Accademia, alla supervisione assolutamente costante e giornaliera da parte del Comandante delle scuole Ammiraglio Credendino, entrambi qui presenti ai quali va il mio grazie”. Così oggi il Capo di Stato Maggiore della Marina militare italiana, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, nel corso della cerimonia svoltasi a Livorno in occasione dell’inizio della Campagna d’Istruzione 2021 per gli Allievi Ufficiali della prima classe dell’Accademia Navale.

“Ritorno alle famiglie – ha detto Dragone – grazie per tutto quello che avete fatto, il prodotto dei vostri sforzi è qui davanti ai nostri occhi. Voi allievi vi accingete a fare un’esperienza che considererei fantastica. Credo che, nonostante io abbia avuto una vita piuttosto divertente in Marina e coinvolgente, quello che mi è rimasto più profondamente inciso nell’anima è sicuramente la mia esperienza su nave Vespucci. Venite da un anno impegnativo, un anno in cui avete dovuto sicuramente rispettare i tempi dall’Accademia navale, che vi avevo preannunciato erano estremamente serrati. Dalla mattina alla sveglia alle 6.30 fino alla chiusura delle luci alle 10.30 di sera, c’erano pochi attimi da dedicare a voi stessi, pochi attimi da dedicare al relax. Tutto si succedeva in maniera veramente veramente serrata e tutto veniva fatto insieme, a livello di squadra, per farvi nascere, per far nascere in voi, come spero sia avvenuto, un senso di appartenenza, un senso di squadra che deve diventare un patrimonio del vostro DNA e che mai vi dovrà abbandonare”.

“Avete adesso la grossa incombenza – ha continuato il Capo di Stato Maggiore della Marina militare – di salire questa passerella e di iniziare questa fantastica esperienza che sarà faticosa, vi farà sudare, vi farà probabilmente soffrire anche un po’ di mal di mare, ma è tutto quanto previsto, va fatto, va affrontato ed è una sfida che voi dovete vincere come avete vinto la sfida della prima classe che sicuramente non era da meno. È una vecchia signora di 90 anni che profuma di antico, quindi salendo a bordo vi abituerete al profumo del tek, delle vele di tutto quanto le cime che caratterizzano questa magnifica nave che giorno dopo giorno vi rivelerà i suoi segreti come ha fatto con tutte le generazioni di futuri ufficiali di Marina. È un momento in cui voi siete già abbastanza maturi per far delle scelte. Se avete deciso di fare questo mestiere perché non c’era di meglio da fare, per fare una scelta qualsiasi, per sbarcare il lunario, eccetera, non salirete su quella passerella ovviamente. Se non avete già percepito in questo primo anno lo spirito di corpo, qualcosa che va la di là dell’amicizia, una sorta di fratellanza – perché ricordatevi che nel nostro ambiente non c’è bisogno di avere lo stesso cognome per essere fratelli e sorelle -, se non avete già sviluppato questo spirito almeno in embrione in questo anno, non salite su quella passerella”.

L’Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone ha proseguito: “Se non siete pronti a dedicare tutti voi stessi al vostro Paese, per quello che vi chiederà – e vi chiederà tanto – e non avete la predisposizione a sacrificare tantissimo del vostro tempo per fare un mestiere che, vi ripeto, probabilmente è il più bello del mondo, non salite su questa passerella. Se non avete chiaro che i vostri successi sono sicuramente frutto del vostro impegno – e questo è indubbio e vi va riconosciuto – ma dietro questo impegno ci sono state le vostre famiglie, le vostre famiglie di provenienza e quelle che poi vi formerete nel prosieguo del vostro della vostra vita; se non avete chiaro del ruolo fondamentale e non provate gratitudine ogni singolo giorno dell’anno per questa vicinanza, per questo supporto, per coloro che hanno vissuto la parte più oscura di una scelta eccezionale, meravigliosa quale è la vostra scelta di attendere, la scelta di salutarvi, la scelta di non sapere quando rientrerete. Se non avete chiaro questo senso di riconoscenza, di gratitudine, che deve, sì ripeto, accompagnarvi ogni singolo giorno dell’anno, non salite su quella passerella. Credo di avervi stigmatizzato quattro dei punti principali ma ce ne sono tantissimi altri che imparerete vivendo la vostra esperienza a bordo in questo scorcio di estate. Per quello che avete fatto e anche, quantunque la mascherina diciamo copra più del 50 % del vostro volto, per quello che vedo, la determinazione che vedo nei vostri occhi, non credo ci sia bisogno di enfatizzare ulteriormente i motivi per cui non si debba salire quella passerella. Sono anzi convinto che abbiate tutte le carte in regola per fare questo passo e sicuramente fatelo perché non rimpiangerete mai più nella vostra vita di averlo fatto e di esser saliti sopra questa passerella. Quindi – ha concluso il Capo di Stato Maggiore della Marina militare – cieli sereni, vento in poppa, in bocca al lupo e divertitevi. Viva nave Vespucci, viva la Marina militare e viva l’Italia”.

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