L’Emilia-Romagna non molla: punti vaccinali davanti alle scuole

BOLOGNA – Gli studenti dai 12 ai 19 anni sono una “priorità” e la Regione è pronta a portare le dosi di vaccino davanti alle scuole all’inizio del prossimo anno scolastico. “Ci faremo trovare davanti alle scuole, pronti a vaccinare in prossimità, nei limiti delle nostre possibilità organizzative e delle disponibilità di vaccini”, fa sapere l’assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini, rispondendo stamane al question time ad una domanda della consigliera regionale forzista Valentina Castaldini. “Non deve esserci più un solo giorno di Dad in Emilia-Romagna”, ha detto Castaldini in Assemblea legislativa. Il 76% dei giovani dai 12 ai 19 anni “non va a vaccinarsi. Non possiamo aspettarli, bisogna andarli a prendere”.

Per questo, richiede l’azzurra, “ci devono essere punti vaccinali fuori dalle scuole, che garantiscano vaccini non solo agli alunni ma anche alle loro famiglie per tutto il mese di settembre”. Un po’ a sorpresa Donini ha detto sì: “sono d’accordo”. “Dobbiamo avere a cuore la vaccinazione della popolazione scolastica”, dice l’assessore che nei giorni scorsi ha proposto di esentare dalla dad gli studenti vaccinati. Tra i 12 e i 19 anni, una fascia di età di 327.000 ragazzi in tutta la Regione, ha una dose fatta il 24,2%. Un “dato non banale”, sottolinea Donini, che cita anche altri 50.000 già prenotati. La stima è di avere un 35-40% vaccinato a fine agosto e “speriamo di arrivare a settembre con una percentuale significativamente importante”.

Di qui la proposta avanzata nei giorni scorsi da Donini, di esentare dalla dad gli studenti vaccinati: ma una decisione in materia comunque non spetta alla Regione. “Qualora ci fosse popolazione importante vaccinata chiedo su questo una valutazione di ordine scientifico, non sta a me dare una risposta”, ribadisce l’assessore.

Certo, secondo Donini, “coloro che si oppongono alla dad dovrebbero essere felici” di questa proposta. Invece proprio i genitori anti-dad, quelli della rete per la scuola in presenza, hanno presentato formale diffida in regione, parlando di “discriminazione”.

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