Meglio lo sciopero generale che il Governo del Sindacato

Massimo Maiarelli (*)

L’autunno è quella parte dell’anno in cui, da sempre, cadono le foglie, gli uccelli incominciano a migrare verso paesi caldi, qualche animale va in letargo, si mangiano le castagne ed il Governo presenta la finanziaria o legge di stabilità. Ma non solo, per tradizione, dopo ogni presentazione di finanziaria, qualunque sia il colore del Governo al potere, c’è il risveglio del sindacato che, solitamente, prima chiama a raccolta i suoi, poi organizza lo sciopero generale. Da sempre si parla di “autunno caldo”, anche se oggi tanti cittadini Italiani fanno fatica ad accedere il termo…e rimangono al freddo! Fanno fatica ad accendere il termo perché non hanno lavoro, perché l’economia si è fermata, i consumi si sono bloccati, le aziende chiudono o falliscono, quindi licenziano, perché la gente ha perso la fiducia, non vede la luce in fondo al tunnel, quindi non spende e conseguentemente la recessione incombe prepotentemente sull’economia con le conseguenze che tutti ben conosciamo o dovremmo conoscere. Il mercato del lavoro può ripartire se riparte l’economia reale. Se riparte l’economia reale le imprese rincominceranno ad assumere. Un paradigma obbligato, al quale nessuno si può sottrarre. Nessuno, ad esclusione del sindacato che in autunno, da sempre, scalpita, si agita, agita le piazze, proponendo medicine prodigiose. Le medicine prodigiose non esistono, esiste la buona amministrazione, quella che i nostri politici evitano accuratamente, per prodigarsi con grande impegno a salvaguardare le proprie poltrone e quelle delle caste a loro vicine. Inutile citarle, sono a tutti ben note. Stabilito che le medicine prodigiose non esistono, sarebbe interessante provare ad ipotizzare cosa potrebbe succedere nel Belpaese se il Governo fosse affidato al Sindacato. I primi cento giorni di Governo del Sindacato. E’ facile immaginare il programma: lavoro per tutti, lavoratori e fannulloni, imposte e tasse eque per tutti, quindi cancellazione dei privilegi oggi a beneficio dei sindacalisti soprattutto in materia pensionistica, sanità efficiente e senza sprechi, lotta alla corruzione, anzi abolizione, per decreto, della corruzione e della mafia, lotta alla evasione, stanando ogni forma di doppio lavoro, quello ufficiale e quello in “nero”, partendo dalla pubblica amministrazione fino ai cassaintegrati. Un programma ambizioso. Un programma che ci farà rivedere la luce in fondo al tunnel? In quanti giocano al superenalotto? In tanti e tutti sperano di vincere per migliorare la propria situazione economica. Gestire una somma importante, per chi non è abituato, può sembrare paradossale, non è facile. L’esperienza ci insegna che quasi tutti quelli che sono stati baciati dalla fortuna sono finiti miseramente, spesso si sono trovati peggio rispetto a quando sono stati baciati, bacio che ha consegnato loro poca fortuna e tanta sfortuna. E il Governo del Sindacato cosa ci riserverà? Dopo aver provato Governi di destra, di sinistra, di centrodestra e di centrosinistra, dopo averle provate tutte, è meglio che la Dea bendata non baci il Sindacato, è meglio l’autunno caldo, è meglio lo sciopero generale, piuttosto che provare anche il Governo del Sindacato!

(*) Comitato tecnico Cnpr

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