In arrivo l’elenco delle professioni culturali

In arrivo gli elenchi nazionali dei professionisti dei beni culturali. Oggi, in conferenza stato regioni, sarà presentata una bozza di decreto sull’argomento. Inoltre, saranno istituiti dei tavoli tecnici per arrivare al pieno riconoscimento delle nuove professioni della cultura, oggi ancora non riconosciute. È quanto affermato dal ministro dei beni e delle attività culturali Alberto Bonisoli ieri, alla Camera, in risposta ad un’interrogazione parlamentare. L’interrogazione verteva sulla mancata implementazione della legge 110/2014 che, all’articolo 2, stabilisce come debbano essere istituiti presso il Ministero delle attività culturali gli elenchi nazionali di archeologi, archivisti, bibliotecari, demoetnoantropologi, antropologi fisici, esperti di diagnostica e di scienze e tecnologia applicate ai beni culturali e storici dell’arte. La legge stabiliva che il Ministero avrebbe dovuto provvedere alla definizione delle modalità e dei requisiti per l’iscrizione con apposito decreto. L’atto, però, non è stato ancora pubblicato dopo cinque anni e su questo aspetto la deputata Testamento (M5s) ha presentato la sua interrogazione. «È un tema all’ordine del giorno e ci stiamo lavorando da mesi», afferma il ministro Bonisoli, «uno degli albi, quello dei restauratori, è già stato istituito. Oggi è all’ordine del giorno, in Conferenza stato regioni, un’ipotesi di intesa in questo senso; presenteremo la nostra bozza di decreto che poi passerà il vaglio delle varie commissioni. Non siamo ancora all’arrivo, ma sarà un bei punto di svolta». Un altro aspetto trattato dalla deputata Testamento riguarda quelle figure professionali innovative sorte dopo l’entrata in vigore della legge 110/2014 e che, ad oggi, non hanno alcun riconoscimento nell’ordinamento. «Prima portiamo a casa i decreti della legge HO», ha risposto il ministro. «Poi affronteremo anche questo tema. Il nostro impegno, comunque, è quello di istituire una serie di tavoli tecnici con le categorie interessate per definire i profili e i percorsi da seguire». In merito agli elenchi, la legge 110 stabilisce che: «gli elenchi non costituiscono alcuna forma di albo professionale e l’assenza dei professionisti dai medesimi elenchi non preclude in alcun modo la possibilità di esercitare la professione». Quindi la loro istituzione non riguarda la definizione di attività riservate, ma piuttosto una regolamentazione soprattutto in merito ai percorsi accademici e professionali da seguire. I decreti attuativi sarebbero dovuti essere emanati entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge, ovvero entro gennaio del 2015.

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