Comunali, dilemma M5s tra contiani e attivisti: l’ex premier punta Milano

Di Nicolò Rubeis

MILANO – Il tempo scorre, il candidato (o meglio la candidata) del M5S per Milano ancora non c’è e tra le fila pentastellate emerge sempre di più la ‘spaccatura’ tra i contiani e gli attivisti cittadini. E se l’ex premier non dovesse tirare fuori dal cilindro un nome nuovo e conosciuto, non è detto che alla fine, a spuntarla, possano essere i secondi.

Ad ogni modo in molti rimangono fiduciosi sulla nuova guida di Conte, che a quanto risulta è intenzionato a gettare le basi per qualcosa di duraturo e strutturato nel capoluogo lombardo, cercando magari persone di qualità con l’obiettivo “di alzare il livello”. I profili in campo sono sempre gli stessi, su tutti quelli dell’avvocato civilista e consigliera di Municipio 4 Elena Sironi e della senatrice Simona Nocerino.

La prima, come riferiscono i dirigenti del Movimento, “sembra aver preso le redini della compagine attivista”. Ma lei stessa, interpellata dalla ‘Dire’, conferma che al momento “non ci sono novità ufficiali” e che il telefono ancora non è squillato. “Per il momento permane il silenzio- afferma Sironi- credo che siano impegnati su molti fronti. Io rimango in attesa di delucidazioni e conferme”.

Nocerino invece, in settimana, insieme ai suoi colleghi senatori, ha avuto modo di incontrare Conte a Palazzo Madama: “Dovevo chiamarlo ieri, eravamo rimasti così- rivela- ma non sono riuscita a sentirlo. Era abbastanza impegnato con la riforma della Giustizia”. La senatrice pentastellata rimane comunque disponibile, anche se i giorni passano e le elezioni si avvicinano: “Lo sto cercando- continua- ma non riesco a parlargli, è un po’ impegnato e lo capisco. Ieri è stata una giornata infernale”. Intanto però il tempo scorre, ed è la stessa Nocerino a farlo notare: “Credo- osserva- che siamo abbastanza in ritardo”.

Nel frattempo, mentre vanno avanti i ragionamenti sul possibile identikit del M5S milanese, sullo sfondo emerge una vecchia-nuova ipotesi: c’è infatti chi continua a non escludere un’intesa con il sindaco Giuseppe Sala, magari in un eventuale ballottaggio nel quale i grillini potrebbero tornare alla carica per sondare la disponibilità di un apparentamento.

Ad ogni modo, per essere il più possibile credibili e incisivi, è necessario fare bella figura al primo turno. Lo stesso Sala, dal canto suo, non ha mai chiuso del tutto la porta, spiegando però che i pentastellati devono prima inserirsi a pieno “nell’alveo del centrosinistra” per eventuali ragionamenti su Milano, anche se la loro presenza, a livello nazionale, sarà fondamentale in vista del raggiungimento del 40-45% alle prossime elezioni politiche.

“Non voglio scimmiottare il governo Draghi- rifletteva questa mattina il sindaco durante un banchetto dei Radicali- ma ci ha dato un insegnamento e cioè che in questo momento l’unità nazionale è una cosa importante, anche a Milano”. Poi certo “se c’è una storia che non è coincidente allora non si può fare”. Parole che, se interpretate, potrebbero quasi risuonare come un messaggio anche per i grillini.

Dal M5S intanto ribadiscono che ci sarebbero, oltre a quello di Sironi, Nocerino e della consigliera di Municipio 2 Alice Perazzi, altri profili ‘coperti’ che si stanno valutando. Uno di questi identikit poteva corrispondere all’ex ministro dei Beni culturali nel primo governo Conte, Alberto Bonisoli. Attualmente però, convincere il direttore della Naba di Milano (Nuova Accademia di Belle Arti, ndr), la più grande accademia privata di arte, moda e design privata in Italia, sembra un’impresa piuttosto ardua, specie ora che è stato confermato dal ministro Renato Brunetta alla guida di Formez Pa, associazione con personalità giuridica di diritto privato in seno alla Presidenza del Consiglio che si occupa appunto di ammodernamento della pubblica amministrazione.

In ogni caso, la costruzione del programma per il capoluogo lombardo procede, manca solo il candidato sindaco che con tutta probabilità arriverà solo alla fine del percorso di certificazione della lista. E in quest’ottica bisognerà attendere comunque anche i risultati della votazione interna sul nuovo Statuto, in calendario su SkyVote il 2 e il 3 agosto. “Se si fosse partiti bene da prima- commenta una fonte pentastellata- ce la saremmo potuta giocare al ballotaggio facendo ragionamenti”. Ma ora “siamo talmente in ritardo- conclude- che c’è il rischio che Sala faccia ‘en plein’ e che non guardi in faccia altri”. Insomma, Perazzi seppur giovane rimane molto stimata, Sironi si fa strada tra gli attivisti e Nocerino potrebbe essere la carta dell’ex Premier. Non rimane altro che aspettare e vedere cosa farà Conte quando realmente scenderà in campo.

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