Luca Canzanella
Polemica a distanza sullâattuazione delle riforme del governo Monti. Il Sole24ore effettua uno screening sulle sette leggi chiave: è stato approvato – scrive – solo il 25% dei provvedimenti attuativi. Ma subito Palazzo Chigi risponde con una lunga nota: lâ80% delle norme approvate hanno efficacia senza ulteriori adempimenti.
Il nodo è certamente tecnico, ma è chiaro che lâattuazione delle riforme – le norme varate e quelle ancora da fare – potrebbero scaldare lâultima fase della legislatura. Lo ammette lo stesso governo che però rassicura: âEâ evidente che la fine anticipata della legislatura non aiuta tale attivitĂ di completamentoâ, spiega la nota diffusa da Palazzo Chigi. Che però in ben due passaggi chiarisce che âi lavori saranno completatiâ e che âancora molto si può fare nei restanti mesiâ.
Il rapido evolversi della situazione politica, non ultimo lâimpegno di Monti, ha di certo preso in contropiede qualche ministro.
Lo lascia trasparire il ministro dellâAmbiente, Corrado Clini, quando annuncia di non avere in programma la partecipazione alla prossima campagna elettorale perche âil lavoro non è finito, e i dossier aperti richiedono serenitĂ e imparzialitĂ â. Ma qualche preoccupazione ci sarebbe anche in altri dicasteri che puntano al completamento regolamentare di quanto attuato. Anche se – come ricorda Palazzo Chigi – i regolamenti non scadono e se non si farĂ in tempo toccherĂ al prossimo governo.
Le polemiche.
A dare fuoco alle polveri del confronto sono stati i dati del check up fatto dal Sole24ore ai provvedimenti attuativi delle sette principali riforme del governo, dal Salva-Italia alla Spending Review, fino al decreto Sviluppo. Dei 476 provvedimenti ai quali si delegava lâattuazione, ben 355 non hanno mai visto la luce: sono il 75%. Lo studio è dettagliato. Valuta i provvedimenti oramai fuori tempo ma indica anche i molti che attualmente sono âin itinereâ.
Il governo non contesta i dati.
Ma âprecisaâ che lâ80% delle norme di riforme era âauto-esecutivaâ e giĂ produce effetti. I decreti attuativi, invece, a volte prevedono un iter lunghissimo. Fasi e tempi previsti ânon possono essere violati se non a rischio di legittimitĂ â delle norme. Ma il quotidiano economico teme che lâobbligo di un ok su tutti i regolamenti da parte di Palazzo Chigi, previsto per dopo lo scioglimento delle Camere, possa rappresentare un ulteriore rallentamento.
Proprio su uno dei temi piĂš a cuore del quotidiano degli industriali, quello della sburocratizzazione, Palazzo Chigi spiega poi le proprie difficoltĂ . Sulle semplificazioni amministrative, che prevedono anche la proporzionalitĂ dei controlli delle imprese e la riduzione degli oneri amministrativi, – rivela – âsono pronte le bozze di lavoro, che debbono ricevere anche numerosi pareriâ. Ma – ammette – la scelta del disegno di legge ha creato âsovrapposizioni di discipline dallâesito incerto, che mettono in dubbio la persistenza delle norme che autorizzano i regolamenti o che disciplinano diversamente il medesimo oggettoâ. Difficile quindi che si faccia in tempo.