Green pass, nodo test salivari rapidi: “Non sono ancora attendibili”

ROMA – Al momento non ci sono le evidenze scientifiche per consentire che il green pass venga concesso anche con un test salivare rapido. E’ quanto emerge durante l’esame degli emendamenti al decreto che introduce la certificazione verde per l’accesso a servizi di ristorazione, eventi sportivi, programmazioni all’aperto, centri termali, cinema, concerti, concorsi pubblici.

L’aula ha respinto emendamenti sul tema presentati da ‘L’Alternativa c’è’ e Fratelli d’Italia, che hanno perorato la causa anche alla luce del fatto che la scorsa settimana in Commissione, grazie al pressing della Lega, è stata riconosciuta la validità dei test salivari molecolari per il rilascio del certificato. Secondo le opposizioni, i test rapidi sarebbero un vantaggio “anche per favorire il tracciamento dei contagi” essendo “più rapidi, più economici, piu’ veloci e meno invasivi”. Salvatore Caiata di Fdi ha chiesto, prima della votazione, la possibilità che gli emendamento fossero accantonati per verificare le condizioni per l’approvazione in un momento successivo, ma l’Aula, dopo l’intervento del relatore del Pd Luca Rizzo Nervo, ha bocciato la richiesta (con 276 voti di differenza) e successivamente respinto gli emendamenti (la Lega non li ha votati).

Il relatore ha spiegato le motivazioni del ‘no’ ricordando che eventualmente il tema potrà rientrare in alcuni ordini del giorno al termine dell’esame del testo del decreto. “Non c’è nessuna contrarietà, tanto meno di tipo ideologico, ai test salivari – ha detto Luca Rizzo Nervo – anzi c’è tutto il favore rispetto a test che possano essere di minore invasività, di maggiore rapidità, di maggiore facilità, pero’ necessariamente devono essere almeno di eguale attendibilità. E qui c’è il tema che si pone al momento e che impedisce di dare parere favorevole a questi emendamenti. Stiamo parlando dei test salivari non ai fini dello screening ma per l’accesso al green pass. Ricordo anche all’Aula che un passo importante in questo senso è stato fatto in Commissione dove è stato approvato un emendamento che consente oggi di poter utilizzare test salivari molecolari per accedere al green pass e questo a dimostrazione che non c’è nessuna contrarietà all’utilizzo dei test salivari”.

Ad oggi, continua il relatore Luca Rizzo Nervo, “i test salivari rapidi, a differenza dei molecolari, non sono considerati dal Cts ancora sufficientemente performanti perchè hanno una sensibilità piu’ bassa e quindi sono considerati meno affidabili. Per questo richiedono a conferma del loro esito l’effetuazione del test molecolare e cosi’ facendo annullano il vantaggio temporale che ci darebbe un test rapido antigenico. Questo è il motivo ad oggi del ‘no’ sui test rapidi e non dei salivari tout court”.

L’esponente della maggioranza, riportando anche la linea del Governo, conclude: “E’ intenzione proseguire in questo approfondimento. Ci sono anche molti ordini del giorno che su questo chiedono che ci sia un supplemento di approfondimento per verificare se ci siano, anche velocemente, le condizioni per poter ampliare anche ai test salivari rapidi le possibilità di accesso al green pass. Quando ci saranno certezze su base scientifica, sicuramente non ci sarà una contrarietà del parlamento e della maggioranza. Non ci sono pero’ ora le ragioni per l’accantonamento della questione”.

In aula alla Camera sono intervenute Rossana Boldi della Lega e Angela Ianaro (M5s) per perorare la cause dell’approfondimento sui test salivari rapidi. Boldi ha detto: “C’è una riflessione da parte del Cts e del Governo e quindi mi auguro che questa riflessione venga esplicitata con l’accoglimento dei nostri ordini del giorno. A questo punto c’è la necessità di dare una risposta coerente con il voto in commissione. Sono troppi i vantaggi di un test salivare rapido che non richiedono la presenza di personale sanitario – ha sottolineato l’esponente della Lega- Hanno talmente tanti vantaggi che mi rfiuto di pensare che il Governo non faccia una riflessione su questo”.

Ianaro ha aggiunto: “Spero che dal Governo ci sia un’apertura su questa questione importante su cui sono stati presentati emendamenti in commissione”.

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