Gori: “Sul vaccino Salvini insegue Meloni e non capisce i territori”

Di Marialaura Iazzetti e Nicolò Rubeis

MILANO – “Quando Salvini insegue Meloni sbaglia e non capisce questi territori”. Ad affermarlo a margine di un convegno sull’autonomia a Palazzo delle Stelline a Milano è il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, sottolineando alla ‘Dire’ che le posizioni del centrodestra sull’efficacia dei vaccini e sull’obbligo vaccinale sono a suo parere ambigue.

Secondo il primo cittadino, appoggiare opinioni critiche nei confronti del Green Pass in zone del Paese in cui si è sofferto molto per la pandemia e ci sono tante imprese che contano “è controproducente”. Anche dal punto di vista “del consenso”.

Il sindaco fa notare infatti come, a differenza di altri politici del centrodestra, i governatori di questi territori assumano atteggiamenti diversi: “Il presidente Attilio Fontana è venuto a Bergamo la settimana scorsa e ha concluso il suo discorso in Fiera chiedendo a tutti di vaccinarsi”.

Per Gori è evidente, insomma, “una contraddizione” interna al centrodestra, “uno scollamento” rispetto a una realtà come la Lombardia, in cui il Covid ha causato migliaia di morti.

“SULLE REGIONALI LOMBARDE M5S PUÒ STARCI, MA L’AGENDA LA DETTI IL PD”

“Noi dobbiamo dire cosa vogliamo fare e indicare una chiara agenda riformista, se poi il M5S vorrà starci, visto che l’altra volta non c’erano, io non ho preclusione. Ma deve essere fondamentale che a dettare l’agenda sia in primo luogo il Pd”.

Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori inizia a ragionare sulle elezioni regionali del 2023. Secondo il primo cittadino orobico, per il centrosinistra “c’è modo di vincere”, anche in un territorio “di un orientamento politico diverso, più vicino al centrodestra”. L’auspicio di Gori è di avere “una coalizione più larga possibile”, ma è fondamentale “che non si cominci dalle formule politiche e dalla composizione dell’alleanza, dimenticando i contenuti”. Infatti, “c’è bisogno di dire in modo chiaro cosa vogliamo fare- prosegue il sindaco- mi sembra che anche sui temi della sanità ci sia lo spazio, dopo quello che abbiamo visto, per esercitare una critica della gestione lombarda e per indicare un modello parzialmente diverso”.

Dunque, per avere la ricetta vincente “bisogna essere molto concreti e pragmatici intorno ai propri valori- spiega ancora Gori- che sono quelli democratici di apertura e orientati al cambiamento e alle riforme”. In quest’ottica “se siamo in grado di indicare un’agenda chiara ai cittadini lombardi, intorno a quello sarà più facile costruire una coalizione”. Anche perché “è la forza che noi esprimiamo in tante amministrazioni locali (in Lombardia il centrosinistra governa, oltre che a Bergamo, anche a Milano, Cremona, Varese, Brescia e Crema, ndr)- commenta Gori- che ci fa dire che possiamo vincere”.

Sull’eventuale candidato invece, il sindaco di Bergamo, che sfidò l’attuale governatore Attilio Fontana nella scorsa tornata regionale, non si sbilancia: “Per quello c’è tempo”, conclude.

“COME LETTA RITENGO CHE IL GOVERNO DRAGHI DEBBA PROSEGUIRE FINO A FINE MANDATO”

“L’agenda del governo di Mario Draghi deve essere quella di tutti i riformisti, in primis del Partito Democratico e auspico che l’esecutivo possa svolgere il suo lavoro fino alla fine della legislatura”.

Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori commenta le varie sensibilità presenti all’interno del suo partito in relazione al futuro del governo Draghi. C’è chi pensa, come il colonnello dem Goffredo Bettini, che portare l’esecutivo alla sua scadenza naturale nel 2023 sia un errore. E chi invece, come il segretario Enrico Letta, che è convinto che la legislatura debba proseguire fino a fine mandato.

Un pensiero, quest’ultimo, condiviso anche da Gori, che rilancia: “Spero che il Pd- dice il sindaco- faccia sua questa azione di governo con molta determinazione, se la intesti e la sostenga”. Non soltanto per “la necessità di spendere e di avviare la messa a terra del Pnrr- insiste il primo cittadino- ma perché nel frattempo vanno fatte anche delle riforme”. E su questo “mi pare che il presidente Draghi abbia le idee chiare”, conclude Gori.

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