Comunali Napoli, Maresca dopo la decisione del Tar: “Faremo ricorso, non ci pieghiamo a certe dinamiche”

NAPOLI – “Mi assumo tutte le responsabilità di quanto accaduto. Ma sono qui anche per ribadire che noi siamo vivi e vegeti e andiamo avanti. Non ci piegheremo a certe dinamiche e a certe logiche. Ne usciremo più forti di prima”. Lo dice il candidato sindaco del centrodestra a Napoli Catello Maresca nel corso di una conferenza stampa convocata nel teatro Troisi di Fuorigrotta all’indomani della decisione del Tar Campania che ha confermato l’esclusione di quattro liste della sua coalizione, tra cui le due civiche del candidato sindaco, dalla competizione elettorale.”Noi siamo uniti e andiamo avanti”, aggiunge il magistrato, confermando il ricorso al Consiglio di Stato contro le sentenze del Tar.

“RICORSO PERCHÉ CREDIAMO NELLA DEMOCRAZIA”

“Crediamo nella democrazia e per questo – precisa – cercheremo di spiegare meglio le nostre ragioni. Spiegheremo, anche partendo dalle motivazioni del Tar, che arrivare due minuti prima – osserva il magistrato – è legittimo e non può comportare un vulnus significativo alla vita democratica di questa città, escludendo una parte anche importante del centrodestra. Noi vogliamo che sia una competizione leale e sana”.

MERCATO DELLE VACCHE MI FA VOMITARE

“Io non penso alla politica come a un mercato delle vacche. È sciacallaggio. C’è un mondo che si sta muovendo per avvicinare i nostri candidati, cercando di accaparrarsi un eventuale loro sostegno. Mi sembra veramente di cattivo gusto. Manifesta un degrado, da parte di chi lo fa, politico e morale veramente da disprezzare. Mi fa vomitare”. Queste le accuse lanciate, nel corso di una conferenza stampa dal candidato sindaco per il centrodestra. “Se dovessero aumentare questo tipo di sollecitazioni – aggiunge il magistrato in aspettativa – valuteremo la possibilità di presentare anche degli esposti. È un’attività da stigmatizzare, ora e durante il voto. Il voto di scambio è ancora un reato. Io chiederò alle forze dell’ordine un’attenzione precisa”.

MARESCA: “NOSTRA MINACCIA SI CHIAMA MANFREDI”

“I nemici non sono i giudici del Tar o del Consiglio di Stato. Accetteremo qualsiasi verdetto. La nostra minaccia è un’altra e si chiama Manfredi”. “È il demanfredis – aggiunge il magistrato in aspettativa – un organismo geneticamente modificato metà de Magistris e metà Manfredi, un’accozzaglia che parte da Nola e finisce a Sant’Antimo e vuole venire a governare a Napoli. Noi siamo l’alternativa a questo gruppo di potere”

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