Rocca (Croce Rossa): “In Afghanistan i talebani ci lasciano lavorare”

ROMA – “All’inizio non posso nascondere che c’era grande preoccupazione per i programmi umanitari che la Croce Rossa e Mezzaluna Rossa ha in Afghanistan da diversi anni. Ora però posso dire che la situazione è rimasta sostanzialmente la stessa” e “nei prossimi giorni il nostro rappresentante andrà a Kabul per incontrare le nuove autorità di governo. Restiamo impegnati nel nostro lavoro e non intendiamo abbandonare la popolazione”. Lo ha assicurato il presidente della Federazione internazionale delle società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (Ifrc), Francesco Rocca, intervenendo questo pomeriggio in una conferenza stampa virtuale per presentare il report su ‘Crisi climatica e Covid-19’.

Rocca ha ricordato che l’organizzazione vanta “attività in una ventina di province del Paese, grazie a un forte network costruito nel tempo, attraverso cui in questi anni siamo riusciti a rafforzare la società civile, nonostante tutte le difficoltà”.

Neanche la caduta del governo e l’avvento dell’Emirato islamico dei talebani, il 15 agosto, ha frenato le attività dell’Ifrc: “Non stiamo subendo particolari minacce dalle nuove autorità. La sfida adesso è riuscire a ricevere e distribuire gli aiuti. Ci stiamo riorganizzando e lavoriamo notte e giorno per rispondere alle stesse sfide su cui siamo tradizionalmente impegnati”.

“CI SONO ANCORA PAESI DOVE SOLO L’1% DELLA POPOLAZIONE HA RICEVUTO IL VACCINO”

“Nel mondo oggi ci sono ancora Paesi dove solo l’1,2/1,3% della popolazione è stata vaccinata e questo è frustrante, è assolutamente ingiusto: in Occidente si parla ormai di somministrare la terza dose, addirittura la quarta in certi Paesi. I leader devono rilanciare gli impegni assunti per combattere contro questa disuguaglianza” ha detto Francesco Rocca.

Secondo Rocca, i governi devono agire attraverso “il multilateralismo” e in questo senso seguire di più le raccomandazioni e le azioni dell’Organizzazione mondiale della sanità perché “l’Oms è di per sé espressione dell’azione multilaterale perché, essendo nata da un accordo tra gli Stati”. Rocca ha chiarito: “Non sono un ingenuo, sono consapevole delle difficoltà del momento che stiamo attraversando”. Secondo il dirigente, però, serve “più attenzione per i Paesi svantaggiati e poveri”.
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