Negli Usa un genitore su quattro è contrario al vaccino sui bimbi piccoli

ROMA –  “Il 20% dei genitori di ragazzi 12-17 anni afferma di non voler far vaccinare i propri figli, percentuale che cresce al 25% per i genitori di bambini 5-11 anni, e arriva al 30% per coloro che hanno bambini sotto i 5 anni”. A dirlo è la Kaiser Family Foundation, non profit focalizzata su questioni sanitarie nazionali, in uno studio pubblicato in agosto ma che torna di attualità a ridosso dell’annuncio, di ieri, di Pfizer-Biontech sui risultati positivi emersi dal trial del vaccino sui bambini 5-11 anni. Sono dati elaborati sulla base di sondaggi rivolti ai genitori americani, ma possono dare il senso dell’orientamento che potranno avere anche qui, in Italia, le famiglie: più si abbassa l’età dei bambini, più cresce la riluttanza dei genitori al vaccino. Quella che la Kaiser Foundation chiama “definitely not group”.

LEGGI ANCHE: Pfizer: “Il vaccino è sicuro e ben tollerato dai bambini tra 5 e 11 anni”

Sempre nella stessa analisi, dal titolo ‘KFF Covid-19 Vaccine Monitor: Parents and the Pandemic’, si evidenzia come il 61% dei genitori abbia ricevuto almeno una dose di vaccino anti-Covid, a fronte però del 71% degli adulti senza figli. “Condizione forse accentuata dal fatto che gli adulti con figli hanno un’età più bassa rispetto agli adulti senza figli”, spiega la KFF. Tuttavia, nel dettaglio le intenzioni di vaccinazione dei genitori con bambini piccoli, sempre a leggere lo studio della non profit, si traducono in: 26% che vogliono fare subito il vaccino ai propri figli di 5-11 anni, ovvero non appena sarà autorizzato dalle agenzie regolatorie; 9% lo farà se verrà richiesto; il 25% non intende farlo ma c’è un 40% di genitori che vogliono aspettare e vedere che succede, il cosiddetto gruppo ‘wait and see’. Sommando le percentuali dei gruppi esitanti e riluttanti si ottiene un 65% di adulti con figli che non intendono, allo stato attuale, far fare il vaccino anti-Covid ai propri figli sotto i 12 anni. 

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