Dl malattia, CNPR: appello bi-partisan per diritto salute professionisti

“Se tutte le forze politiche vogliono garantire ai professionisti il diritto fondamentale alla salute occorre individuare urgentemente le adeguate copertura economiche per il DL Malattia”: questo l’appello lanciato da Andrea De Bertoldi (Fdi), segretario della commissione Finanze a Palazzo Madama, nel corso del forum “PNRR: dopo sostegni e interventi i professionisti ancora in prima linea” promosso dalla Cassa di previdenza dei Ragionieri e degli Esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca.

“Dopo un’errata previsione della Ragioneria dello Stato, che aveva stimato in oltre 120 milioni di euro le risorse necessarie per sostenere il provvedimento, il Dipartimento Finanze del Ministero dell’Economia, con il supporto dell’Adepp (associazione degli enti previdenziali privatizzati) – ha aggiunto -, ha rivisto i conti indicando che la copertura dovrà essere di 33 milioni di euro, una tantum nel primo anno, con un recupero di 9 milioni di euro nel secondo anno. E’ un importo equo per garantire ai professionisti il diritto a potersi ammalare o a subire infortuni senza dover pagare anche le conseguenze in termini sanzionatori. Ancora oggi dovremmo pagare scadenze termini non rispettati causa malattia. Attendiamo adesso dal governo una risposta positiva”.

Anche la senatrice del M5s, Laura Bottici (Commissione Finanze), ha confermato l’impegno del Movimento a sostegno del disegno di legge: “Il DL è in commissione giustizia per comprendere se sia possibile utilizzare i fondi necessari alla copertura recuperandoli dalle somme non utilizzate per l’esonero contributivo dei professionisti per il 2021. Il Disegno di legge va sbloccato con consenso unanime”.
La parlamentare grillina ha mostrato interesse per l’apertura di un tavolo istituzionale di confronto sulle responsabilità dei professionisti che ricoprono gli incarichi di controllo e vigilanza”.

All’appello del segretario della Commissione Finanze risponde anche Fiammetta Modena (Fi), componente della commissione Bilancio del Senato: “Il quadro attuale è abbastanza chiaro. Da un lato è necessario star dietro alla Ragioneria dello Stato; dall’altro è indispensabile portare avanti una battaglia di principio considerando che i professionisti, che non hanno avuto coperture in tutto il periodo del Covid, non sono ‘figli di un dio minore’. Il professionista, nel momento in cui si assenta per malattia, non può tutelare il cliente oppure paga in proprio conseguenze non più rimediabili. I professionisti sono fondamentali per la ripresa del Paese. In questa direzione va l’iniziativa del ministro Brunetta relativa al reclutamento di figure a supporto della PA. C’è bisogno di fare un salto generazionale. Interagire con i professionisti di tutte le categorie è fondamentale – ha ribadito Modena – per trasportare l’impostazione del privato nell’ambito del settore pubblico che ha tempi e responsabilità diverse. Questo nuovo clima sancito dal patto che il ministro ha fatto con le organizzazioni professionali apre nuova stagione che adesso deve concretizzarsi ed essere divulgata”.

Secondo Marco Di Maio (Iv), membro della Commissione Affari Costituzionali: “E’ fondamentale il consenso di tutte le forze politiche. Il diritto al lavoro e alla salute deve essere garantito anche ai professionisti senza far ricadere su di loro e sui clienti il fatto che il lavoratore non è in condizione di operare. I commercialisti sono lavoratori come tutti gli altri, ma a differenza di altri non hanno una serie di tutele. Il nostro impegno è quello di portare a termine un lavoro specifico sulle partite iva e sui professionisti per rimodulare la copertura finanziaria e cogliere le opportunità dei prossimi provvedimenti in parlamento per raggiungere questa giusta richiesta. Ci auguriamo – ha rimarcato Di Maio – che questo tassello aiuti a superare i vecchi stereotipi sulle professioni nel mercato del lavoro e nel contribuire allo sviluppo e alla crescita economica del Paese”.

A richiamare il tema delle tutele anche Paolo Longoni (consigliere d’amministrazione della Cnpr): “A fronte di 5 milioni di potenziali beneficiari per l’esonero contributivo la platea sarà notevolmente ridotta per esonerare i professionisti dai contributi 2021. Ciò dimostra che il professionista non vuole indennità di malattia, ma non vuole essere soggetto a penali in caso di infortuni esonerando sè stesso e i propri clienti da questa evenienza. E’ stupefacente che non si sia ancora arrivati a questa determinazione. Si dimentica troppo spesso che le professioni libere sono composte da mediatori culturali tra istituzioni pubbliche, cittadini e imprese per rendere digeribili le norme e interpretarle correttamente. Il Pnrr sarà l’occasione per ribadire il nostro ruolo fondamentale a supporto del Paese e della Pubblica amministrazione”.

Antonio Moltelo (consigliere dell’Istituto Nazionale Esperti contabili) ha sottolineato che “sul fronte del diritto alla salute dei professionisti un primo obiettivo importante è stato raggiunto con l’approvazione dell’articolo 22 bis nel DL Sostegni per chi è colpito dal Covid-19, esentandolo dalle responsabilità. Ora è necessario reperire le risorse per attivare il DL Malattia. Accanto a questo, servono adeguate tutele anche sul fronte delle responsabilità professionali. C’è disparità tra chi gestisce un’azienda e chi effettua il controllo. Troppi colleghi sono stati colpiti da interventi della magistratura con il proprio patrimonio in modo esponenziale”.

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