Grande successo per il festival ‘Guidonia Ama Leggere’

ROMA – Si è chiuso il sipario sul primo festival letterario itinerante ‘Guidonia Ama Leggere’, l’evento organizzato dall’Associazione Lettori Virali con il finanziamento e il patrocinio del Comune di Guidonia Montecelio. Grande successo per i tre giorni con scrittori locali e nazionali, che tra il Teatro Imperiale di Guidonia Montecelio, il Museo civico Rodolfo Lanciani di Montecelio e il quartiere dell’Albuccione hanno presentato e condiviso i loro ultimi lavori.

La prima serata si è aperta con i saluti istituzionali del consigliere Matteo Castorino, Presidente della Commissione Consiliare che si occupa di Scuola, Cultura e Servizi Sociali e con il successivo intervento della neo assessora alla Cultura del Comune di Guidonia Montecelio Rosaria Morroi, e ha visto la partecipazione di autori locali come Guglielmo Cassiani Ingoni, Paolo Tirabassi, Simone Saccucci che nelle loro opere “Ho visto l’alba in Armenia”, “Calcettari di strada” e “La nota che mancava” hanno toccato i temi della scoperta, dell’incontro con l’altro e soprattutto della conoscenza di se stessi attraverso la scrittura. Con “La nuova frontiera degli ultrà” invece Daniele Poto ha analizzato come stanno cambiando le curve con la pandemia, “un bagno di realismo- ha spiegato l’autore- un dossier che si legge come un romanzo criminale”. Spazio poi al saggio “Cyber generation. Sfide evolutive per chi cresce online. Riflessioni per genitori, insegnanti e operatori”, di Alberto Pellai ed Elisabetta Papuzza, che analizza il rapporto sempre più stretto tra giovani e rete. A concludere la serata il cantautore Antonio Pignatiello con alcuni brani dal suo ultimo album e libro “Se ci credi”.

Nella seconda serata, dopo i saluti del sindaco Michel Barbet, che ha ringraziato Lettori Virali per il progetto, per una città “che ha fame e bisogno di cultura, medicina per recuperare la comunità”, spazio al tema quanto mai attuale della condizione femminile nel mondo e della violenza di genere, con Cinzia Merletti e “Mediterraneo e donna”, conversazioni con persone portatrici di memorie, che raccontano ciò che le donne, nei secoli, hanno affidato ai canti, alle danze, un modo per aggirare le censure ed affidare alle parole angosce e paure di matrimoni spesso forzati in cui era impossibile esprimersi liberamente.

È intervenuta quindi la psicologa Serena Tripoli del Centro Antiviolenza Gea, per portare una testimonianza della situazione attuale nel Comune di Guidonia, e le poetesse romene Roxana Lazar e Lacramiora Maricica Nita, che hanno portato rispettivamente un testo di denuncia sulle varie sfumature che assume la violenza di genere e il proprio vissuto di donna emigrata che ha dovuto lasciare il suo paese e il figlio per una vita migliore, tra sacrifici e dolore fino allo sperato ricongiungimento. Nella seconda parte della serata, il tema della cura, del potere salvifico della lettura con Marco Testi e “La cura, il libro come salvezza dalla solitudine e dalla paura” e la psicoterapeuta Elena Cornacchione con “Anima e foglie” e la forza di guarigione psicologica della natura. Infine Vincenza Spiridione, artista al suo primo romanzo con “Se è amore. L’antefatto”, un viaggio pieno di ricordi e domande nel percorso di vita della protagonista.

Infine l’ultima giornata all’Albuccione, quartiere popolare in cui si è cercato di portare il “seme” della lettura, ospitati dal Centro anziani, con la partecipazione della Presidente del Consiglio Comunale Loredana Terzulli. L’importanza dell’incontro nella diversità è il messaggio della giornalista Paola Pellai nel libro fotografico “Fatti sentire”, i ricordi di infanzia di luoghi e persone invece nel libro di poesie “Memorie in versi” di Paolo Cordaro. Musica e fede invece nei libri del giornalista dell’agenzia Dire Adriano Gasperetti, con l’autobiografia del fondatore dei Litfiba Ghigo Renzulli in “40 anni di Litfiba” e “Medjugorje, i Segreti Rivelati. Guida ai Tempi Nuovi” di Gino Pitaro, per concludere infine con Stefano Tarquini, e i “Giorni furiosi”, poesie inquiete dell’anima, ma anche della voglia di esserci e fare, nonostante tutto.

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