Sul fisco una delega ampia

E’ una delega ampia che tocca tutti i punti fondamentali per il nuovo assetto economico e finanziario dell’Italia quella affidata al governo dopo un lungo lavoro delle commissioni Finanze congiunte di Camera e Senato, prima, e dell’Aula poi. Tante le indicazioni sottoposte all’esecutivo di Mario Draghi dalla maggioranza. Da un Irpef più leggera all’abolizione dell’Irap, passando per la semplificazione di un sistema fiscale ritenuto il più complesso al mondo attraverso i fondi per la digitalizzazione, alla eliminazione di 20 microtasse, dell’esterometro, dello split payment, alla riforma del catasto. Tante sono le aspettative per le azioni che il governo porrà in essere in particolare per quello che è ritenuto il punto essenziale della ripartenza: la garanzia di nuova liquidità alle piccole e medie imprese dopo i fondi garantiti dai due decreti Sostegni. E’ quanto emerso dal webinar «La delega fiscale, in equilibrio tra equità, semplificazione e ossigeno alle imprese» promosso dalla Cassa dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca, che ha visto protagonisti Alberto Gusmeroli (Lega), vicepresidente della commissione Finanze a Montecitorio, Marco Osnato, deputato di Fratelli d’Italia in commissione Fi nanze alla Camera, Stefano Bufíagni (ex viceministro dello Sviluppo Economico in quota M5s) e Alessandro Cattaneo (parlamentare di Forza Italia in commissione Finanze). Il punto di vista dei professionisti è stato rappresentato dal commercialista Andrea Bongi: «II fisco italiano non attrae investitori stranieri nel BelPaese. Abbiamo una complessità impensabile per altre tipologie di sistemi europei e mondiali. Condivido le proposte di eliminare l’Irap e di ‘spalmare’ la seconda rata di acconto al 2022 perché non si può chiedere in unica rata tutta la cifra. Resta la necessità di autofinanziare questa riforma parlando di recupero dell’evasione che è tema di grande rilevanza. Si può fare non solo con maggiori controlli ma anche alleggerendo il fisco sul carico di adempimenti. Ciò favorirebbe anche la possibilità per le imprese di disporre di maggiore liquidità presentandosi al sistema bancario con me- no orpelli. Poi, c’è la problematica della dichiarazione dei redditi: bisogna ridurre la mole di istruzioni e di pagine da compilare». Secondo Eleonora Linda Lecchi (Odcec di Bergamo): «si ha l’impressione che la delega – scale sia un po ‘ come la ‘ tela di Penelope’. Serve più chiarezza su cosa fare in concreto e quante risorse ci sono da mettere in campo per comunicarlo con chiarezza a lavoratori, imprenditori e professionisti. L’auspicio è quello di trovare al più presto un equilibrio che garantisca prospettive di miglioramento. All’estero i governi stanno supportando piccole e medie imprese. In Italia un primo passo è stato compiuto con i decreti ‘Sostegni’ ma adesso servono ulteriori risorse».

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