‘Ligabue – È andata così’: dalle crisi ai successi del rocker di Correggio, su RaiPlay la docu-serie in sette capitoli

ROMA – Trent’anni in sette capitoli, una docu-serie che racconta la carriera di uno dei più grandi rocker italiani dal primo disco, al rapporto con i fan, dalla consacrazione alle crisi (passeggere), dai film da regista e poi gli inciampi e i grandi successi. RaiPlay presenta in esclusiva ‘Ligabue – È andata così’, la prima docu-serie sulla carriera del cantautore di Correggio su e giù da un palco, attraverso la voce narrante di Stefano Accorsi, con la regia di Duccio Forzano.

“Vengo da una scuola di pensiero tutta mia, in cui le canzoni dovrebbero saper parlare da sole- ha detto Ligabue in conferenza stampa- È un pensiero quasi codardo”. La terza delle sette puntate, continua Ligabue, “si chiama ‘Parlaci di te’ e smentisce uno dei 3-4 aggettivi che mi riguardano, cioè ‘riservato'”. Nello specifico, tra le altre, la prima racconta gli esordi, la seconda l’esplosione, quasi inaspettata, c’è poi la quinta che invece ricorda le crisi professionali: “Ho vissuto tre crisi- rivela- Avevo anche deciso di ritirarmi dopo 10 anni”. Tre crisi, ognuna a distanza di diversi anni l’una dall’altra: “La prima è arrivata dopo il terzo album. La seconda era personale, mi ero ritrovato a non riuscire a gestire la popolarità, risale agli Anni 90 e l’ho racconta con l’album ‘Miss Mondo’, che poi mi ha consentito di ripartire”. Infine, la terza: “Era legata all’album ‘Made in Italy’, un progetto articolato, complesso. Mi sono ritrovato a dare voce ad un’altra figura, Enrico. E durante il tour ho avuto un polipo alle corde vocali che mi ha costretto a spostare le date di sei mesi”.

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Foto di Jarno Trulli

LA DOCU-SERIE

Il docu-film di RaiPlay diviso appunto in 7 capitoli di cui ciascuno composto da 3 episodi di circa 15 minuti, sarà online da domani, 12 ottobre, sulla piattaforma digitale. “Ho avuto la fortuna di fare quasi tutto quello che potevo fare, cose che mi piaceva fare”.

Pensando al futuro, esclude la partecipazione al Festival: “Io in gara a Sanremo? Non credo”. Nella narrazione, Stefano Accorsi, che ha già collaborato con Ligabue, tra le altre cose, in Radiofreccia, è il complice della rockstar in questa avventura televisiva che raccoglie, tra l’altro, le testimonianze di tanti amici e colleghi che in qualche modo hanno fatto parte della vita dell’artista e che contribuiranno a tracciare un suo ritratto sincero e intenso. Tra loro, nelle prime tre puntate, Max Cottafavi, Mauro Coruzzi, Francesco De Gregori, Elisa, Eugenio Finardi, Gino e Michele, Marco Ligabue, Linus, Claudio Maioli, Nicoletta Mantovani, Giovanni Marani, Robby Pellati, Federico Poggipollini, Mel Previte, Camila Raznovich, Massimo Recalcati, Rigo Righetti, Gerry Scotti, Walter Veltroni.

“Un entusiasmo crescente ci ha accompagnato in questi mesi, mentre i vari capitoli di ‘Ligabue – È andata così’ erano in preparazione- ha detto Elena Capparelli, Direttore di RaiPlay e Digital- Un vero regalo, lungo trent’anni, per il nostro pubblico e per i fan di Liga, che ci regala ancora una volta emozioni, musica e parole”. Ancora Capparelli: “Siamo felici di avere questo appuntamento- ha detto in conferenza- È un progetto accolto immediatamente, abbiamo iniziato a parlarne circa un anno fa. Emozionerà, sono 30 anni di musica, parole ed emozioni. Una storia raccontata da un grande artista in punta di piedi, delicatezza”. È intervenuto anche Stefano Accorsi: “Sono felicissimo di aver accompagnato Luciano in questo progetto, spero che la collaborazione continui anche in altre forme”. Proprio nel finale del docu-film si capirà qualcosa di più su una possibile nuova collaborazione tra i due (“Io e Stefano ci facciamo una promessa, ma non voglio spoilerare il finale”, ha detto Ligabue). Per Ligabue, rivedere 30 anni di carriera “è stato appassionante. È impressionante il numero di cose fatte, dalle canzoni, al film, libri, romanzi. Il covid mi ha costretto a guardarmi dietro. Rivedermi mi ha dato un enorme piacere, ma pure nostalgia. Rivedermi con 30 anni di meno mi ha messo tante emozioni”. ‘È andata così’, titola il biopic, ma se non fosse andata così? “Credo che avrei cambiato molti lavori. La mia storia antecedente mi ha visto farlo. Meno male che ne trovavo…”. 
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