Stadio Milano, Comune chiede a Inter e Milan tagli sugli investimenti circostanti

Di Nicolò Rubeis

MILANO – Il Comune di Milano potrebbe chiedere a Inter e Milan una revisione a ribasso di alcuni indici edificabili non legati tanto al nuovo stadio quanto a quello che dovrebbe sorgergli intorno. Una richiesta, in sostanza, che va nell’ottica di diminuire le cubature edificabili in capo ai due club per quanto riguarda il futuro del quartiere.

Gli indici sono infatti parametri associati al terreno dove si svilupperà il progetto e indicano in percentuale quanto si può costruire su quella determinata area. Chiaramente un valore alto permette di investire su una parte consistente di terreno, più è basso invece, maggiore sarà lo spazio di contesto da lasciare intorno all’opera in questione, in questo caso lo stadio.

Questo è quanto apprende la ‘Dire’ al termine dell’incontro di oggi a Palazzo Marino, al quale hanno partecipato il sindaco meneghino Giuseppe Sala, il Ceo dell’Inter Alessandro Antonello ed il Presidente del Milan Paolo Scaroni. E c’era pure Giorgio Furlani del fondo Elliott, in rappresentanza della proprietà della società rossonera.

Non è un mistero che il sindaco, specie dopo la sua ‘svolta’ ecologista con l’ingresso nei verdi europei, tenga moltissimo alla sostenibilità del nuovo impianto e alla rigenerazione della zona. Entro fine mese le due società dovranno indicare il progetto vincitore, tra la ‘Cattedrale’ (dello studio Populous, che sembra il favorito) e gli ‘Anelli’.

Le due società, chiaramente, non intendono rinunciare a ciò che verrà costruito collegato al nuovo impianto (si tratta di due distretti multifunzionali, uno con un centro congressi, un albergo e un centro commerciale, un altro con un museo e altri edifici dedicati ad attività sportive). Tuttavia, Sala vuole essere sicuro che lo sviluppo dell’area segua una strada sostenibile per l’ambiente. I due club, ovviamente, non avrebbero risposto subito con il dialogo che proseguirà “a brevissimo”, già nei prossimi giorni.

In ogni caso, quello di oggi è stato un incontro molto interlocutorio, per riprendere in mano un dossier che si era parzialmente interrotto durante la campagna elettorale. Sempre stando a quanto si apprende, Sala non avrebbe chiesto di nuovo garanzie ai due club, che già in passato hanno avuto modo di ribadire – con qualche tono polemico da parte dell’Inter – la loro determinazione nell’andare avanti col progetto. Un orientamento che non è mutato, visto che, citando le parole che avrebbero detto i rappresentanti di Inter e Milan al vertice, “ogni anno senza stadio le perdite economiche sono molto elevate”.

L’argomento fondamentale da cui ripartire con le trattative, dunque, è senza dubbio la sostenibilità. Possibile un nuovo passaggio per gli indici edificabili, anche perché è cambiato l’assessore all’Urbanistica, con l’arrivo di Giancarlo Tancredi e l’esodo di Pierfrancesco Maran alla casa.

Certo è che questo tentativo di limitare l’impatto di tali indici, da un lato “deve garantire un rientro di investimento per i club” (posizione imprescindibile chiaramente per le due società), dall’altro evitare che ci sia una maxi colata di cemento. Ed è qui che bisognerà arrivare a un compromesso, che coniughi al meglio la sostenibilità ambientale con lo sviluppo dell’area.

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