Covid, Toti dice no al ‘modello Singapore’: “Inumano non pagare cure ai non vaccinati”

GENOVA – “Non pagare le cure ai non vaccinati sarebbe come non pagare le sale operatorie ai fumatori o le cure per il diabete per i cicciotti come me. È qualcosa, non solo di inumano, ma anche contrario al diritto naturale e positivo”. Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, si dice contrario al modello Singapore. Nella città-Stato asiatica, a partire dall’8 dicembre il governo non coprirà più i costi delle cure per i pazienti ricoverati per Covid che hanno scelto di non vaccinarsi.

Ma per il Governatore ligure, non è questa la strada giusta da seguire per fare l’ultimo scatto nella campagna vaccinale: “È ovvio che sono provocazioni, non so cosa facciano a Singapore, se lo fanno, sbagliano. La sanità serve per chi ha comportamenti corretti, per chi è sfortunato e per chi, talvolta, si fa un po’ di male da solo”, spiega il co-fondatore di Coraggio Italia. Sulla decisione dell’Austria di prevedere un lockdown per i non vaccinati in caso di aumento esponenziale dei ricoveri, Toti è più tenero: “Il lockdown per non vaccinati è diverso perché vuol dire proteggere anche le persone non vaccinate da alcuni ambienti in cui potrebbero contrarre il virus e hanno una protezione minore. Resta scivoloso dal punto di vista delle libertà costituzionali, ma certamente è più sensato che non l’altro”.

“GOVERNO DIA L’OK PER L’ESTENSIONE DELLA TERZA DOSE”

Per Toti, la cosa più urgente è ampliare la platea di chi riceverà la terza dose di vaccino. “Stiamo aspettando che il Governo ci dia l’ok per partire con le terze dosi in modo diffuso, spero che lo faccia presto. Occorre che l’esecutivo, supportato da tutte le commissioni tecniche, ci dia il calendario, poi noi siamo pronti a partire anche domani mattina. Liguria Digitale ha già elaborato il sistema che prenota anche a distanza di mesi, sapendo quando è stata fatta l’ultima dose”.

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Il Governatore prosegue: “Oggi, in Liguria, parte la prenotazione della dose booster su tutte le fasce per chi ha fatto Johnson&Johnson. Dopodiché, io mi auguro che i cittadini italiani abbiano la stessa solerzia e lo stesso spirito che hanno avuto con prima e seconda dose, perché è chiaro che, al di là dell’obbligo del green pass, la proattività e la convinzione del cittadino che questa sia una cosa che fa per sé e la sua famiglia sono alla base di qualsiasi comportamento sanitario”.

Secondo Toti, si può anche “rendere obbligatoria la terza dose di vaccino ai fini del green pass, ma non possiamo certamente incarcerare chi non vuole fare il vaccino. Abbiamo fatto il massimo per dare il senso dell’urgenza, dell’esigenza e dell’importanza di vaccinarsi e credo abbia funzionato. Se l’Italia ha funzionato meglio dell’Europa, qualche merito stavolta ce l’abbiamo”, conclude il presidente della Regione Liguria.

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