A Parigi la Conferenza sulla Libia. Draghi: “Il popolo vuole elezioni libere, dobbiamo sostenerlo”

Di Alessandra Fabbretti e Alfonso Raimo

ROMA – L’Italia ha “sempre sostenuto con forza la necessità di un ruolo importante dell’Unione europea” nell’area. Lo ha detto il premier Mario Draghi nel corso della Conferenza di Parigi sulla Libia. Nel corso del vertice i leader presenti hanno confermato l’impegno della comunità internazionale per la pace e la stabilità di una Libia “pienamente sovrana, unita e democratica”, condizione considerata essenziale per la stabilità della regione mediterranea, dell’Europa e dei Paesi del Maghreb e Sahel.

Il presidente del Consiglio ha richiamato l’impegno della comunità internazionale e di tutti gli attori libici per il successo della transizione istituzionale attraverso lo svolgimento delle elezioni presidenziali e parlamentari dal 24 dicembre 2021. “È questa la volontà chiara del popolo libico – ha affermato Draghi – come dimostra la registrazione di circa 3 milioni di elettori. Dopo anni di conflitto, il popolo libico deve potersi esprimere in elezioni libere, trasparenti e credibili”, ha sottolineato il premier, ribadendo la necessità di una cornice giuridica ed elettorale condivisa alla quale devono lavorare insieme le autorità libiche competenti nei prossimi giorni e settimane.

Per Draghi, “la piena attuazione dell’accordo sul cessate il fuoco del 23 ottobre 2020 resta un obiettivo cardine. La sostanziale assenza di conflittualità dell’ultimo anno e la riapertura della strada costiera sono traguardi importanti che non vanno vanificati”. Sul piano della sicurezza, il presidente del Consiglio italiano ha sottolineato i progressi iniziali compiuti in questi mesi, con riferimento al lavoro svolto dalla Commissione Militare Congiunta 5+5, con il sostegno della Missione Onu.

Nel corso del suo intervento, Draghi ha fatto riferimento alla necessità di avviare quanto prima il ritiro di mercenari e forze combattenti. “Il Piano d’Azione elaborato dalla Commissione militare congiunta è un importante passo avanti. Il ritiro di alcuni mercenari stranieri prima delle elezioni aiuterebbe a rafforzare la fiducia fra le parti. Dopo le elezioni – è l’obiettivo – sarà necessario affrontare in via prioritaria la riforma del sistema di sicurezza e il reintegro dei combattenti. L’Italia è pronta a fornire il proprio sostegno, ha assicurato il premier.

Sul fronte economico, “la normalizzazione della Libia passa anche per un sistema economico in grado di rispondere ai bisogni della popolazione e favorire gli investimenti esteri. Va garantita, anche attraverso un bilancio condiviso, un’equa distribuzione delle risorse in ogni parte del Paese e rafforzato il percorso di riunificazione delle istituzioni economiche e finanziarie, a partire dalla Banca Centrale”, ha concluso Draghi alla Conferenza di Parigi.

MACRON: “UNANIME SOSTEGNO AL VOTO IL 24 DICEMBRE”

“In Libia abbiamo un calendario elettorale: è già inizia la registrazione dei candidati in vista della data del 24 dicembre, e la comunità internazionale in modo unanime ha dato il suo pieno appoggio. La palla ora è nel campo delle autorità libiche affinché favoriscano un processo inclusivo e la partecipazione di tutte le parti. La Lega Araba, l’Unione Africana, l’Unione Europea e le Nazioni Unite hanno dato la loro disponibilità al buon svolgimento del processo elettorale prima, durante e dopo” fornendo “osservatori. Non ci sostituiremo alla sovranità libica” ma “garantiremo il pieno sostegno ai libici”. Così il presidente francese Emmanuel Macron, intervenendo alla conferenza stampa di chiusura della Conferenza di Parigi sulla Libia.

Macron in particolare ha salutato “l’azione coraggiosa del Comitato militare congiunto 5+5”, il cui operato ha costituito il secondo grande successo del vertice: “la definizione e la promozione del piano di ritiro dei mercenari stranieri”, che proprio ieri “ha visto implementata la sua prima azione concreta: l’uscita dal paese di 300 mercenari. Si tratta di un primo passo essenziale che dà credibilità a un processo di cui parliamo da tanto tempo”. Un’azione per cui il presidente francese ringrazia “i éaesi vicini, in particolare il Ciad” e che sarà monitorato tra gli altri “dagli Stati Uniti”.

Macron ha poi elencato le novità del vertice promosso dall’Eliseo nella capitale francese: “È stato un vertice internazionale per la prima volta presieduto dalle autorità libiche”. Presenti anche i Paesi vicini, “direttamente impattati dalla crisi, come Ciad e Niger” quindi Macron ha salutato “la cancelliera tedesca Angela Merke, il premier italiano Mario Draghi e la vice-presidente americana Kamala Harris”, insieme alle “organizzazioni regionali che hanno portato il loro pieno appoggio”. In Libia, ha concluso Macron, “restano altre sfide come quella dei servizi sanitari, dell’insicurezza alimentare, della tutela delle popolazioni vulnerabili come migranti e sfollati interni, ancora esposti alle violenze e abusi. Le prossime settimane saranno fondamentali”.
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