ROMA – “Siamo ancora dentro una sfida non risolta, come dimostrano i numeri. Sarebbe un grave errore abbassare la guardia”. Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenendo questa mattina al convegno dal titolo ‘Riflessioni sulla pandemia da Sars-CoV-2. Il contributo del Comparto Difesa e Sicurezza sulla mitigazione e nel contrasto’, organizzato oggi a Roma dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO) in collaborazione con il Comparto Difesa e Sicurezza. “I medici non sono eroi, ma persone al servizio delle istituzioni e soprattutto della comunità – ha aggiunto Speranza -. La loro è una consuetudine quotidiana di chi mette al primo posto il benessere dei cittadini e fa, in ogni momento, tutto il possibile per tutelarli in ambito della salute”.
Speranza ha fatto il punto sull’andamento della campagna vaccinale: “Ad oggi in Italia sono state somministrate 92,5 milioni di dosi di vaccino. Questo non sarebbe stato possibile se non ci fosse stato un grande Paese. Grazie agli operatori sanitari e alle istituzioni a tutti i livelli. Oggi nel vaccino abbiamo trovato l’arma fondamentale – ha proseguito il ministro – eppure la memoria spesso è breve: a me piace ricordare che la prima iniezione di vaccino l’abbiamo fatta meno di undici mesi fa, il 27 dicembre 2020, ma sembra passato chissà quanto tempo”.
Per il ministro della Salute, “il Servizio sanitario nazionale merita investimenti e risorse. Come istituzioni dobbiamo prenderci cura di chi si prende cura di noi e credo che con le risorse del Pnrr possiamo invertire la tendenza. Il Snn è la pietra più preziosa che abbiamo – ha aggiunto Speranza – per troppi anni è stata considerata una voce di bilancio e se c’era da tagliare si tagliava. Ora dobbiamo dire con tutta la forza possibile che quel passato non tornerà più”. Secondo il ministro, dunque, il Ssn è “la premessa per la ripartenza dell’Italia”.
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