A Bologna ogni mese 50 nuovi sos al centro antiviolenza

BOLOGNA – Sono 508, in media poco più di 50 al mese, le nuove richieste d’aiuto raccolte tra l’1 gennaio e il 31 ottobre del 2021 dalla Casa delle donne per non subire violenza. Un dato in linea con i 502 contatti registrati nei primi dieci mesi del 2020, anno che si è poi concluso con 643 richieste. Si aggiungono 197 donne che erano già in percorso dagli anni precedenti, per un totale di 705 donne accolte.

ITALIANE E STRANIERE

Delle 508 donne che si sono rivolte alla Centro antiviolenza per la prima volta nel 2021, 333 sono italiane e 165 straniere (mentre in dieci casi la nazionalità non è nota). Sempre nei primi dieci mesi dell’anno in corso, sono 57 le donne (sette italiane e 50 straniere) e 50 i minori che hanno usufruito dei progetti di ospitalità. Nell’ambito del progetto “Oltre la strada”, che dà sostegno a donne straniere vittime di tratta e di sfruttamento nella prostituzione o in altri ambiti, sono 25 le donne seguite nei percorsi di regolarizzazione e inserimento socio-lavorativo e 19 quelle ospitate. Sono i dati forniti dalla Casa delle donne in occasione delle presentazione della 16esima edizione del festival “La violenza illustrata”, intitolata “R(i)esistenze”: 16 giorni di incontri, mobilitazioni e spazi di discussione per un totale di 61 eventi in presenza e online, a partire dal 25 novembre (Giornata internazionale contro la violenza sulle donne e di genere) fino al 10 dicembre. Il Festival sarà aperto in particolare da alcune esposizioni temporanee: tra queste ritorna la mostra “I muri parlano”, a cura della Casa delle donne e di Kitchen, che sarà allestita in piazza Galvani. I giardini Lorusso, invece, ospiteranno un’opera di street art a cura di To let e Cheap, “Fiamma viva”, pensata per raccontare l’attività svolta negli ultimi trent’anni dalla Case delle donne.

RESISTERE NON BASTA, BISOGNA REINVENTARSI

“Speriamo che questa opera resti il più a lungo possibile”, sottolinea Valeria D’Onofrio, intervenendo in rappresentanza dell’associazione e della direzione del festival. Anche quest’anno l’obiettivo della rassegna è raccontare che “dalla violenza si può uscire e che i percorsi di fuoriuscita si possono progettare tra donne”, afferma D’Onofrio. E se il festival è dedicato alle “R(i)esistenze” è perchè le iniziative intendono parlare di donne che “non si accontentano di resistere e basta”, aggiunge D’Onofrio: di fronte ad “un sistema che ci vuole ferite e uccise, noi resistiamo e reinventiamo”. Senza dimenticare il “respiro internazionale” che da sempre caratterizza il festival, segnala D’Onofrio, visto che ci sarà spazio per “le lotte che le donne stanno facendo in varie parti del mondo”: dalla Polonia all’Afghanista passando per la Turchia.

LAVORARE SUI DATI

Solo negli ultimi giorni, sul territorio dell’Emilia-Romagna si sono registrati diversi femminicidi “e non ci sono parole per queste vite spezzate”, dichiara la vicesindaca Emily Clancy: “L’unica risposta che possiamo dare è lavorare pancia a terra, insieme su tre direttrici: promozione delle pari opportunità, tutela delle differenze e contrasto alla violenza di genere”. In più, “un nuovo obiettivo di questo mandato è lavorare molto sui dati, perchè su ogni politica pubblica che mettiamo in campo ci dobbiamo domandare che impatto questa ha nel ridurre o aumentare il divario di genere presente in città”, sottolinea Clancy. Le diverse realtà e istituzioni interessate hanno il compito di “lavorare insieme su questi temi più di quanto già non sia stato fatto e bene dalle nostre predecessore”, afferma Simona Lembi, coordinatrice del Piano per l’uguaglianza della Città metropolitana.

NUOVE PANCHINE ROSSE E LA ‘STANZA ROSA’ A SASSO MARCONI

Serve “un radicale cambio di passo, non si tratta di una questione intima e privata ma pubblica e politica a cui le istituzioni devono delle risposte sempre migliori”, aggiunge Lembi. A livello metropolitano, segnala intanto Lembi, in occasione della Giornata internazionale del 25 novembre verrà inaugurato il nuovo Punto rosa nei locali della Polizia locale di San Lazzaro, mentre a Sasso Marconi ci sarà il taglio del nastro ufficiale della Stanza rosa già attiva dal 2020 all’interno della stazione dei Carabinieri. Tra le altre iniziative, poi, ci saranno anche le inaugurazioni di una decina di “panchine rosse” nei Comuni del territorio, di cui quattro a Bologna nel giardino Lorusso.

“C’è bisogno di una mobilitazione diffusa in cui tutti i territori devono essere supportati per portare avanti politiche capaci di produrre cambiamenti”, dichiara l’assessora regionale alle Pari opportunità, Barbara Lori: cambiamenti “di cui c’è sempre più bisogno, come purtroppo i tragici fatti di questi ultimi giorni hanno confermato”. Nel contesto specifico della pandemia, poi, ancora di più emerge l’importanza di dialogare “con le realtà, come naturalmente la Casa delle donne di Bologna- aggiunge Lori- che voglio ringraziare per aver garantito sempre, anche in una situazione così difficile, la capacità di di accogliere e prendere in carico le richieste di aiuto”.

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