Sono 2792 i giudici tributari in Italia e solo il 53% di loro sono togati. A loro viene affidato il delicatissimo compito di gestire il contenzioso tributario. Lavoro non semplice visto che, quando si parla di fisco, tasse, cartelle esattoriali, gli italiani vanno fino in fondo. Il 50% delle liti arriva fino al terzo grado di giudizio con un impatto di assoluto rilievo nel sistema giudiziario italiano. A rischio sono soprattutto i diritti dei contribuenti e gli interessi delle casse dello Stato. Un volume pari a un punto percentuale del pii di casa nostra che si trova a essere gestito in condizioni a dir poco precarie. A partire dal caos normativo che governa l’intero ordinamento e di mini riforme che si sono succedute nel tempo senza mai porsi il problema di riordinare l’intera materia. Un quadro che offre ai cosiddetti ÂŤfurbettiÂť di trovare mille scappatoie dai loro doveri e che trasforma in un inferno la vita di chi si viene a trovare a dover fare i conti con la necessitĂ di onorare i debiti con il fisco, da un lato, e con la durissima crisi economica e finanziaria post pandemica, dall’altro. La voce dei professionisti è stata rappresentata da Mario Chiappuella (Odeec Massa Carrara): ÂŤLa giustizia tributaria è spesso considerata di serie b, demandata a giudici part lime non troppo esperti. Rileva la mancanza di conoscenze spesso notevoli da parte di giudici non specializzati. E troppo spesso l’incertezza e la complessitĂ delle norme alimentano comporta¡ menti scorretti. Tanti giudici non conoscono la materia e ci si trova di fronte a decisioni frutto di convincimenti basati piĂš sulle emozioni e meno sulla conoscenza dei fatti e delle norme. Necessita una riforma urgente al fine di modernizzare questo settore . Il Governo ha inserito questo campo nel Pnrr, mi auguro serva alla specializzazione di giudici competenti che operino a tempo pieno. Bisogna raggiungere la razionalizzazione della durata nei processi e la paritĂ di trattamento tra le parti in gioco che faccia fronte allo strapotere degli uffici del ministero dell’economiaÂť. Secondo Paolo Longoni (consigliere d’amministrazione della Cnpr): ÂŤLa giustizia tributaria è l’orco delle giustizie, un mostro che ha fatto arrivare 120mila processi davanti alla Cassazione pari al 50% delle liti complessive pendenti. Una grave carenza riguarda l’assenza di una magistratura specializzata. Ma serve anche una semplificazione del quadro normativo. Ben vengano strumenti deflattivi: il primo è quello di migliorare l’attivitĂ accertativa degli uffici che spesso viene fatta in modo esagerato e fuori controllo; il secondo è il richiamo art. 48 sulle conciliazioni durante processo tributario che potrebbero essere rese obbligatorie qualora richieste. Si renderebbe cosĂŹ strutturale la possibilitĂ di estinguere il processo prima di arrivare in fondo al percorso. Ma serve un cambio di passo che porti a riforme vere e non a misure spotÂť.
Il 50% delle liti su tasse, imposte e cartelle arriva al terzo grado di giudizio
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