Addio a Magawa, il ratto africano anti-mine medaglia d’oro

Foto apopo.org

ROMA – Addio a “Magawa”, il topo gigante africano medaglia d’oro per aver permesso di bonificare dalle mine antipersona oltre 140mila metri quadrati di terreno, l’equivalente di 20 campi da calcio.

Il suo fiuto, capace di riconoscere l’odore di un componente chimico utilizzato negli esplosivi, ha permesso in cinque anni di localizzare e disinnescare oltre 100 ordigni.

Magawa è stato il roditore di maggior successo tra quelli addestrati dagli attivisti di Apopo, un’organizzazione non governativa belga con base operativa in Tanzania, all’Università dell’Agricoltura di Morogoro.

Secondo l’ong, il topo “è morto in modo sereno” all’età di otto anni, dopo “aver trascorso la maggior parte della settimana scorsa giocando con il suo abituale entusiasmo”. Magawa, si aggiunge in una nota, aveva cominciato a essere meno vivace nel weekend “dormendo di più e mostrando meno interesse per il cibo”.

La sua storia, e l’eroismo celebrato nel 2020 con la “Pdsa Gold Medal” per la “sua dedizione a una missione salvavita”, era cominciata in Tanzania.

In questo Paese dell’Africa il roditore era stato sottoposto a un addestramento annuale per il riconoscimento degli odori e il supporto agli sminatori chiamati poi a intervenire. La sua carriera era cominciata però dopo il trasferimento in Cambogia, uno dei Paesi al mondo più colpiti dalle esplosioni degli ordigni, disseminati a milioni durante il conflitto civile cominciato negli anni Settanta del secolo scorso.

Magawa era un topo di dimensioni relativamente grandi. Era lungo circa 70 centimetri ma pesava appena un chilo e 200 grammi. Era insomma abbastanza leggero per non innescare l’esplosione delle mine sulle quali poteva ritrovarsi a camminare e così svelto da poter esaminare un terreno esteso come un campo da tennis in 20 minuti, mentre con un metal detector si impiegano ancora tra uno e quattro giorni.

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