Guinea Bissau, spari nella capitale: militari circondano il palazzo presidenziale

ROMA – Colpi d’arma da fuoco sono stati uditi nel pomeriggio nei pressi del palazzo presidenziale a Bissau, che è stato poi circondato da militari dell’esercito. Una situazione, questa, che l’Organizzazione degli Stati dell’Africa occidentale (Cedeao/ Ecowas) ha già condannato come “tentativo di colpo di stato”. L’azione è iniziata mentre era in programma un incontro tra il presidente Umaro Sissoco Embalo e il Consiglio dei ministri, alla presenza quindi anche del premier Nuno Gomes Nabiam. Poco prima delle 17 ora italiana il quotidiano Le Journal de l’Afrique dava la notizia degli spari uditi nei pressi della sede presidenziale, che si trova poco fuori della capitale, sulla strada che conduce all’aeroporto.

L’emittente Al Jazeera ha aggiunto che fonti locali hanno riferito di aver visto i residenti darsi alla fuga, mentre negozi e attività commerciali sono state chiuse. Umaro Sissoco Embalo è salito al potere dopo le elezioni del febbraio 2020. Negli ultimi mesi si sono verificati golpe in diversi Paesi africani: in Mali ad agosto 2020 e a maggio 2021, in Ciad ad aprile, in Guinea a settembre, in Sudan a ottobre e infine in Burkina Faso la settimana scorsa. Tutti temi, questi, che l’Ecowas discuterà nel corso di un summit straordinario giovedì prossimo.

Diverse persone, tra i quali giornalisti, sono stati presi in ostaggio all’interno del palazzo presidenziale di Bissau assaltato oggi da poliziotti e militari: lo ha riferito Radio Sol Mansi, un emittente locale legata al mondo missionario. Secondo queste informazioni, nell’edificio sono stati bloccati anche cronisti della Radio. L’emittente aggiunge che nel blitz sono stati esplosi colpi di arma da fuoco e che alcuni agenti di sicurezza sarebbero stati uccisi. Non è chiaro al momento dove si trovino il presidente, Umaro Sissoco Embalo, e il primo ministro, Nuno Gomes Nabiam. Secondo fonti della sicurezza citate dalla stampa internazionale, sarebbero entrambi “nelle mani degli aggressori”. La Guinea Bissau è stata teatro di diversi golpe dopo l’indipendenza dal Portogallo, ottenuta nel 1974. Il Paese, affacciato sull’Oceano Atlantico, è considerato uno snodo del narcotraffico che dall’America Latina raggiunge l’Europa. Embalo era stato eletto nel dicembre 2019 come candidato di Madem, un partito nato da una scissione del Paigc, il Partito per l’indipendenza della Guinea e di Capo Verde al potere sin dagli anni ’70. Secondo Radio Sol Mansi, al momento dell’assalto nel palazzo del governo era in corso una riunione del consiglio dei ministri, chiamato ad approvare la legge di bilancio. La settimana scorsa, Nabiam aveva criticato un rimpasto di governo disposto da Embalo. 
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