SAN VITALIANO (NA) – âCon le nostre aziende riusciamo a dare risposta diretta al cambiamento di un presente ecologicamente insostenibile verso un futuro migliore di quello che viviamo adesso. Ogni anno recuperiamo 150mila tonnellate di materia prima-seconda. Ciò equivale a risparmiare 500mila barili di petrolio lâanno, 300mila metri cubi di possibili discariche e impieghiamo 200 persone oltre allâindotto.
Quando si parla di smart economy sono proprio impianti come il nostro che fanno la differenza. Ma lâimpiantistica da sola non basta. Occorre proseguire lâopera di coinvolgimento delle persone di  tutte le fasce sociali. Abbiamo realizzato un video con un jingle che speriamo possa aiutare a far entrare nella testa e nel cuore di tutti i cittadini questi temiâ.
Con queste parole Angelo Bruscino, manager di Green Energy Holding, ha aperto i lavori del forum âSviluppo sostenibile e benessere delle comunitĂ : quali sfide per il futuroâ che si è svolto a San Vitaliano, in provincia di Napoli.
âUn patto per promuovere lâeconomia circolare come tema dâavanguardia in Italia è oggi quanto mai indispensabileâ, ha sottolineato Edo Ronchi, presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile, per il quale âavviare un modello circolare di economia ambiente, clima e risorse è un buon affare economico che crea nuovi posti di lavoro, buone opportunitĂ e sfide interessanti.
La sostenibilità è assente dallâ agenda politica perchĂŠ câè sempre qualche altra prioritĂ . Non abbiamo la percezione corretta dei rischi e câè scarsa conoscenza della possibilitĂ di trasformare i rischi stessi in possibilitĂ . Gli interessi della  green economy si vanno facendo strada, il problema è dargli piĂš spazioâ.
Le opportunitĂ offerte dalla circular economy sono state al centro della riflessione di Francesco Guido, direttore regionale Sud Italia di Intesa San paolo: â Lâeconomia mondiale si trova di fronte a un bivio che, se correttamente imboccato, può dare allâ economia una nuova svolta verso la quinta rivoluzione industriale che è proprio quella della circular economy che non è solo tema di salvaguardia ma tema di profitto individuale e collettivoâ.
Andando a vedere i numeri le prospettive ci sono tutte. Entro il 2030 tutti i Paesi europei dovranno raggiungere lâ80% di raccolta differenziata. LâItalia è in ritardo sulla tabella di marcia e occorrono nuovi investimenti sugli impianti per avvicinarsi al traguardo. Solo quattro regioni hanno superato lâobiettivo del 65% (Veneto, Friuli, Lombardia e le Province autonome di Trento e Bolzano) mentre le altre hanno difficoltĂ a superare il 50%.
Per andare oltre bisogna costruire nuovi impianti e su questo tema il vicepresidente della Regione Campania, Fulvio Bonavitacola, ha confermato lâimpegno di investire in questo senso âper la realizzazione di 15 nuovi impianti di compostaggio da 30mila tonnellate oltre allâimpegno giĂ sostanzioso per offrire ai cittadini campani un sistema di raccolta allâavanguardia.
La sfida è creare una efficace sinergia tra pubblico e privato e migliorare la rete impiantistica per superare le 183mila tonnellate di materiale raccolte e avvicinarsi al traguardo dellâ80%â.
Il coinvolgimento dei cittadini è parte fondamentale in questa corsa come ha sottolineato Bruno Rossi, amministratore di Greenenergy, per il quale âNon si può che guardare al futuro sostenendo il pianeta partendo dalle giovani generazioni cui affidarlo. Il coinvolgimento dei giovanissimi sempre maggiore è giĂ un obiettivo delle nostre aziende e devo dire che la risposta è assolutamente positivaâ.
Anche Maria Teresa Imparato, presidente di Legambiente Campania, si è soffermata sul tema evidenziando che âle nuove generazioni ci hanno dimostrato di avere acquisito consapevolezza  che ora va trasmessa alla politica. Lâeconomia circolare è una rivoluzione che deve vedere la partecipazione dei cittadini. Per attuarla câè però  bisogno di impianti, altrimenti diventa tutto piĂš difficileâ.